Legge sul turismo, ecco le nuove linee guida

14 dicembre 2016 | 11:54
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Legge sul turismo, ecco le nuove linee guida

“Collocare la Toscana del turismo in questo tempo, sostituendo un testo normativo del 2000 e cercando di rendere coerente la proposta di legge con le necessità della nostra Regione”. Questo l’obbiettivo del testo unico del turismo, illustrato in aula dal presidente della terza commissione, Gianni Anselmi (Pd). “La ratio alla base di questo impianto normativo – ha spiegato Anselmi – è stesso mercato, stesse regole. Si introducono le novità di carattere normativo ed economico, intervenute negli ultimi anni, nella disciplina del sistema organizzativo del turismo, delle strutture turistiche ricettive e delle imprese e professioni turistiche”.

Il presidente ha spiegato che con quest’atto si definisce il sistema di governance turistica territoriale, prevedendo, per l’accoglienza e l’informazione turistica a carattere sovracomunale, anche la possibilità dell’associazione dei Comuni per tipologia di prodotto omogeneo. Il presidente Anselmi ha ricordato il contributo dei gruppi di minoranza consiliare soprattutto riguardo agli articoli dedicati al turismo accessibile. La legge dettaglia le funzioni e la missione degli osservatori turistici di destinazione (Otd), specificando che “dovranno essere – ha detto Anselmi – uno per ambito e per ogni ambito ci dovrà essere una convenzione, questa visione chiama i comuni ad una forte cooperazione”. Si definisce la cabina di regia, un “organismo regionale di cooperazione tra giunta e le rappresentanze delle categorie e dei sindacati che avrà la funzione di formulare pareri consultivi per promozione e promuovere ricerche”.
Tra le novità che riguardano le imprese turistiche, per gli alberghi si prevede la possibilità di esercitare anche al pubblico le attività di somministrazione di alimenti e bevande, la vendita al dettaglio e l’erogazione di servizi di benessere e cura del corpo e la vendita al cliente un servizio turistico accessorio. Si introducono oltre alla disciplina dell’albergo diffuso, nuove tipologie di strutture ricettive, come i ‘condhotel’, i ‘marina resort’ e i camping-village. Viene rivisitata la disciplina in materia di strutture ricettive extra-alberghiere per l’ospitalità collettiva per ampliare il novero dei soggetti legittimati alla gestione delle case per ferie, rifugi escursionistici, ostelli per la gioventù, rifugi alpini e bivacchi fissi. Per i ‘bed & breakfast’, che attualmente non rappresentano un’autonoma tipologia di struttura ricettiva, si prevede un’espressa regolamentazione. Inoltre, viene ridefinito il divieto di offerta di servizi propri delle strutture alberghiere.
La legge regolamenta la locazione per finalità turistiche, individuando per i proprietari/usufruttuari degli alloggi locati esclusivamente per finalità turistiche sia il rispetto di alcune condizioni sia l’obbligo di comunicazione delle caratteristiche degli alloggi e dei flussi turistici al Comune. Inoltre, viene prevista la forma imprenditoriale per chi destina alla locazione turistica più di due alloggi, effettuando nel corso dell’anno solare più di ottanta comunicazioni al Comune.
Si prevede un’espressa regolamentazione per le agenzie di viaggio e turismo online che vengono assoggettate alla medesima disciplina, per quanto compatibile, cui sono soggette le agenzie operanti in locali aperti al pubblico, al fine di garantire la parità di trattamento tra le due diverse tipologie.
Inoltre, viene estesa la validità dell’abilitazione all’esercizio dell’attività di guida turistica all’intero territorio nazionale e richiamata la specifica abilitazione per i suddetti siti.
Il dibattito. “Da tutte le categorie che abbiamo ascoltato durante l’iter della legge, è emerso uno stato di insoddisfazione – ha detto il consigliere regionale Lega nord Roberto Salvini. Questa materia non è stata ben guidata e non vengono previsti controlli adeguati sul territorio”. Secondo Salvini “il principio stesso mercato, stesse regole viene meno se manca l’organo di controllo”.
Così Manuel Vescovi (Lega Nord) ha definito il testo unico “la legge sulla burocrazia del turismo”. “Mi sarebbe piaciuta – ha detto – una legge che desse una visione su come qualificare le presenze turistiche in Toscana. Mi dispiace poi vedere un elenco di sanzioni e non riesco a capire le funzioni della cabina di regia”. Infine, Vescovi ha espresso dubbi sul fatto che possa essere la Regione a stabilire i criteri che definiscono un imprenditore “mi pare più una competenza nazionale”.
“Questa legge – ha detto Paolo Bambagioni (Pd) – esprime l’obiettivo della Toscana, quello di favorire azioni che possano sviluppare il turismo e renderlo più accessibile. Inoltre, riconosce il ruolo strategico del turismo per lo sviluppo economico della nostra regione”. Secondo Bambagioni “questa legge è moderna ed ha saputo leggere la realtà dell’accoglienza e del turismo, oggi profondamente cambiata rispetto a 20 anni fa”.
“Diverse cose in questo testo non ci convincono – ha detto Jacopo Alberti (Lega nord). Non ci convince che la Regione non faccia niente per contrastare alcuni fenomeni come ad esempio l’applicazione Uber che danneggia i tassisti oppure il fenomeno di Airbnb che qui viene legalizzato”. Alberti ha, infine, ribadito la mancanza di controlli per l’applicazione di questa legge.
Nel lungo dibattito d’aula, sul testo unico sul Turismo, in tutti gli interventi è stato riconosciuto l’importante lavoro di confronto e ascolto di un mondo – quello del turismo – particolarmente importante per la Toscana. Secondo Marco Niccolai (Pd) l’impianto politico della legge va oltre l’ambito, risconosce la specificità del turismo e tende ai distretti turistici; diversifica l’offerta e rende le strutture al passo con la dotazione del settore; intende dare gli strumenti utili agli organi di controllo, in particolare ai Comuni, garantendo il consumatore. Per Irene Galletti (M5S) la legge doveva essere improntata e approcciata in maniera diversa: “è una legge che nasce già vecchia, che non guarda al futuro del turismo toscano”. Da qui la previsione di una norma che sarà ritoccata più e più volte nel corso degli anni, mancando di un progetto organico. Tommaso Fattori (Sì Toscana a sinistra), dopo aver parlato di un testo decisamente migliorato in commissione, ha preso atto del “buon compromesso” raggiunto, capace ad esempio di andare incontro ai tanti cittadini che traggono piccoli redditi dal settore turistico, cercando di disciplinare senza ostacolare. Secondo il consigliere si poteva però fare di più in tema di equilibrio tra flussi dalle città d’arte ai centri meno conosciuti.
Di passaggio importante per la legislatura ha parlato Simone Bezzini (Pd), evidenziando una serie di punti qualificanti: dal consolidamento di una nuova governace turistica al nuovo equilibrio tra le diverse imprese che operano nel settore, passando dal tentativo di governare le locazioni turistiche.
Marco Stella (FI), parlando di un testo dove si possono vedere i contributi di tutte le forze politiche, si è augurato che il sostegno al turismo si possa riscontrare anche nelle leggi di bilancio, all’esame dell’aula consiliare la prossima settimana. Nel corso dell’intervento il consigliere ha parlato di buon lavoro fatto sulle locazioni turistiche, e ha invitato a tenere invece presenti alcuni tipi di turismo “dimenticati”, come quello congressuale e dei poli espositivi. Per Ilaria Bugetti (Pd) “in breve tempo è stata messa in piedi una grande e bella legge, che ha progetto e visione”, su un comparto, come il turismo, che in Toscana non è fatto solo di numeri, ma anche e soprattutto di qualità. Lo dimostrano alcuni punti cardine: l’accessibilità, il turismo sportivo, il lavoro sulla formazione. Consapevole che la legge dovrà fatta camminare, la consigliera ha assicurato la disponibilità a lavorare per perfezionare e intervenire affinché il Pil, legato al tursimo, continui a crescere. Marco Casucci (Ln), dopo avere espresso soddisfazione nel confrontarsi in aula su questi argomenti, ha parlato di legge dalla “portata innovativa scarna”, che ricalca l’impianto della precedente. “In Toscana poco o nulla cambierà con questa normativa, che ribadisce la cose scontate e non guarda al futuro – ha sottolineato – non risolve i problemi reali della gente”. Per Stefano Mugnai (FI) “si poteva fare di più ma qualcosa si è fatto”, da qui la dichiarazione: “il nostro voto potrebbe non essere negativo”. Il consigliere ha non solo sottolineato il cambio di atteggiamento sul profilo del metodo, caratterizzato dall’attenzione e dalla capacità di ascolto; ma anche il dato sul Pil: “se il 6 o 7 per cento del Pil della nostra regione deriva dal settore turistico, le potenzialità vanno ben oltre”. Leonardo Marras (Pd), dopo aver parlato dell’importante lavoro fatto, che ha portato ad apprezzamenti sia sul metodo che sul contenuto, si è soffermato sul senso politico della legge: “questo senso sta in una direzione unica, sta dalla parte del motore che genera turismo, quindi che produce ricchezza nel nostro intero territorio regionale, caratterizzando la vita sociale della nostra Toscana”.
L’intervento di Rossi. “Il cuore della legge è nel tentativo di far luce su quel 50 per cento di presenze non registrate. Non abbiamo nulla contro la rendita ma abbiamo un problema di imprese se non attrezziamo la Toscana con attività in grado di competere e di reggere le sfida dei prossimi anni”. Così il presidente della Regione, Enrico Rossi, è intervenuto inserendosi nel dibattito sul testo unico sul turismo. Secondo quanto dichiarato da Rossi, “l’appartamento in affitto è una rendita ma non entriamo come elefanti in una cristalleria. Cerchiamo piuttosto di trasformare questo guadagno in impresa agevolando la nascita di attività”. Nel ricordare che in Toscana si contano 90milioni di presenze l’anno delle quali solo la metà sono registrate, il governatore ha definito “un po’ scandaloso” che la piattaforma Airbnb “fatturi milioni e paghi tasse per migliaia di euro”. “La volontà di Giunta e Consiglio – ha detto – non è certamente quella di penalizzare. Alle minoranze dico: parliamone. Questo è un tema su cui possiamo confrontarci per capire che tipo di turismo vogliamo per la Toscana. Lo vogliamo di massa col rischio che possa travolgere le nostre città? O lo vogliamo di qualità per portare ricchezza e che non abbia effetti eccessivamente impattanti su territori e ambiente?”.
Il presidente ha lanciato anche l’idea di una giornata dedicata agli Stati generali sul turismo, per fare il punto anche sul Testo Unico. “Una volta che avremo i primi dati sulla legge, potremo approfondire e affinare”. “È una buona legge” ha detto. “La soluzione trovata per definire quale è il limite tra posizione di non impresa e impresa è innovativa”.
Citando dati che parlano di un mantenimento del turismo italiano e di un incremento di quello estero in Toscana, il presidente ha ricordato l’importanza della via Francigena, che cresce a ritmi “altissimi”. “Abbiamo favorito l’impresa turistica aprendo ai fondi europei e quindi all’innovazione e all’internazionalizzazione anche questo settore”. “Ci saranno presto bandi per la creazione di imprese a cui, nuovamente, apriremo a quelle di natura turistica. Se approviamo questa legge a larga maggioranza, credo porremo le basi per dare un segnale positivo e per dire che su questo comprato ci vogliamo contare, combattendo tutto ciò che non è chiarezza e trasparenza”.
Rossi ha infine dichiarato di essere favorevole all’emendamento presentato dal gruppo Sì – Toscana a sinistra sull’emersione del lavoro nero. “Colgo l’occasione per ricordare che su questo punto abbiamo assunto una decisione unica nel Paese: nel caso di dubbi sulla presenza di lavoro nero, irregolare o minorile in un’azienda, sia essa manifatturiera, agricola o turistica, verrà sospesa l’assegnazione di risorse eventualmente attivate con bandi europei”.
L’assessore Ciuoffo “I grandi numeri ci interessano, sono economia, ma non ci interessano ad ogni costo. Il prezioso contenuto delle nostre città e dei nostri borghi deve essere valorizzato e utilizzato ma anche consegnato al domani”. Così l’assessore al Turismo, Stefano Ciuoffo, ha chiuso il dibattito sul testo unico sul turismo. Un confronto articolato che è solo “l’inizio di un percorso” ha detto Ciuoffo. “Questa legge segna un cambio di passo, un punto di partenza. Non è la soluzione”. L’assessore, parlando dell’articolo 70 (locazioni turistiche) come “centro del dibattito”, ha definito la scelta individuata un “punto avanzato”. “Il tema sta attraversando il mondo intero. La Toscana sceglie di mettersi in gioco cercando di capire quando questo processo può essere un’opportunità e quando diventa vera e propria attività d’impresa, con agevolazioni non volute ma che creano distorsioni”. Per l’assessore occorre “disciplinare”. “La latitanza sarebbe colpevole” ha detto affrontando anche il tema della sostenibilità: “Nella nostra intenzione c’è la ricerca di mettere a sistema. Valorizzare tutte le opportunità territoriali che la Toscana mette a disposizione. La sostenibilità è la misura con la quale decidiamo di metterci in gioco” ha chiarito. Occorre quindi “puntare alla qualità del turismo”. “Dobbiamo dare di più, dare meglio, dare con maggiore sicurezza e formazione, dare più contenuti. Non vogliamo essere attraversati da numeri ma ospitare persone”. “La legge – ha continuato – non chiude un precorso ma chiama Regione ed enti locali ad un approccio diverso su tema”. “Non dichiara solo regole ma dice che da domani ognuno di noi dovrà fare cose diverse. Non siamo solo spettatori e legislatori, siamo anche portatori di responsabilità e controllori”. Secondo l’assessore, infine, “occorre un’idea di turismo costruttiva per dare ai nostri territori meno ricchi e strutturati, nuova dignità e ambizioni di radicamento”. Proprio da qui, secondo Ciuoffo, si “può costruire il vantaggio competitivo che la Toscana ha rispetto al mondo”.