Tpl, At smentisce Mobit: tutele per servizi e lavoro

20 gennaio 2017 | 13:39
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Tpl, At smentisce Mobit: tutele per servizi e lavoro

Sugli ultimi sviluppi della gara regionale del Tpl prende la parola Bruno Lombardi, presidente di Autolinee Toscane che si è aggiudicata la selezione, per replicare alle osservazioni fatte a dicembre da Mobit. In una lunga lettera Lombardi esplicita il proprio punto di vista sulla vicenda, rivolgendosi direttamente al presidente di Mobit, Andrea Zavanella, chiedendogli di attenersi “alla realtà, rilasciando in futuro dichiarazioni complete e rispondenti a verità e per ricordare i vantaggi per la Regione della offerta di At”. La lettera è stata inviata anche al presidente della Regione, alla giunta e ai consiglieri regionali, a tutti i sindaci e presidenti delle Province oltre che alle organizzazioni sindacali regionali e provinciali.

“Purtroppo – scrive Lombardi a Mobit – non possiamo non rilevare come la narrazione della vicenda, legata all’esito della gara regionale per individuare il gestore del servizio di trasporto pubblico, sia stata rappresentata in maniera parziale e non rispondente ai fatti. Sostenere le proprie ragioni è cosa del tutto legittima. Beninteso, se queste vengono difese in modo corretto e senza omissioni”.
“Spiace constatare – prosegue Lombardi – l’ostinazione nel criticare una sentenza fuori dalle aule di tribunale e quando ancora avvocati e giudici sono al lavoro, solo perché contraria agli interessi di Mobit. Noi siamo interessati a mantenere questa vicenda sui binari della correttezza. Non ci anima nessun risentimento personale. A guidarci è solo il bisogno di trasparenza. Il Tpl è un servizio pubblico essenziale, rappresenta la seconda voce di spesa nel bilancio della Regione. Cittadini, utenti e personale hanno il diritto di ricevere informazioni vere dal management”.
“Per provare ad uscire da questa spirale urge rimettere le cose al loro posto. Ci siamo permessi, pertanto, di riprendere alcune affermazioni, tratte dalla conferenza stampa, comunicati e interviste, riportando accanto, non le nostre opinioni, ma i relativi passaggi sia della sentenza del Tar che della relazione del Consulente, insieme ad alcuni dati di fatto”, prosegue il presidente di At.
“E’ stato detto che i francesi di Ratp ’hanno un’esperienza di gare abbastanza scarsa visto che è dal 1948 che lavorano in affidamento diretto a Parigi senza bisogno di fare gare’. Non è vero – replica Lombardi -. Solo negli ultimi 5 anni abbiamo partecipato a quasi 100 gare in 15 paesi del mondo (di cui 29 nei soli Paesi europei). Oltre che in Francia gestiamo i servizi (bus, metro, treno e tram) in Italia, Svizzera, Inghilterra, Algeria, Brasile, Cina, India, Marocco, Arabia Saudita, Sud Africa, Sud Corea, Filippine, Qatar e Usa. Il Gruppo Ratp è il 5° operatore al mondo nel settore del trasporto pubblico, con 58mila dipendenti e un fatturato di 5 miliardi di euro. E’ stato affermato anche ’riteniamo anche insoddisfacente le motivazioni della sentenza circa le censure di Mobit in ordine alla mancanza di requisiti di partecipazione da parte di At. Censure talmente fondate da dover essere accolte sulla base della normativa nazionale e per effetto di quella europea’, cita Lombardi che subito corregge -. Non è vero. Lo dice con chiarezza la sentenza del Tar, molto approfondita tanto da dedicare al tema ben 20 pagine. E’ stato dichiarato che Mobit e le sue consorziate sono le uniche che possono garantire vera rispondenza alla domanda di trasporto delle comunità locali. Non è vero – prosegue Lombardi -. E non lo diciamo noi ma le cronache quotidiane dei continui disservizi: corse annullate e superaffollate, frequenti ritardi, guasti dei bus, studenti lasciati a piedi, 2 autobus sequestrati perché non a norma, assenza di investimenti, 6 bus incendiati nell’ultimo anno, esternalizzazione dei servizi per mancanza di bus e di personale, numerose proteste dei sindacati (5 gli scioperi nel corso del 2016) e raccolte di firme dei pendolari. La sentenza del Tar a pagina 75 – prosegue Lombardi per smentire Mobit – afferma invece: ’l’offerta presentata dalla ricorrente principale Mobit, avrebbe dovuto a sua volta essere esclusa e non può, pertanto, subentrare nell’aggiudicazione’”.
“Si dice – ricostruisce ancora Lombardi -: ’Mobit ha presentato ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar che esclude ingiustificatamente la sua offerta’. Non è vero -va avanti il presidente di At -: la sentenza del Tar a pagina 74 è chiara: l’offerta di Mobit, il cui Pef esibisce un valore dell’indice Dscr superiore all’unità ottenuto grazie all’estensione del periodo temporale di riferimento per ben 10 anni successivi alla scadenza della concessione, avrebbe, dunque, dovuto essere esclusa dalla gara, alla stregua di una corretta interpretazione delle linee guida’. E’ stato affermato che la nostra offerta è corretta, il Pef rispetta le prescrizioni del bando di gara (è la stessa relazione del consulente tecnico nominato dal Tar che lo afferma) e un’altra gara non serve perché l’unico vincitore è Mobit. Non è vero. Lo dice il consulente nella sua relazione a pagina 30: ’Si sollevano dubbi – cita ancora Lombardi – sull’eventuale bancabilità di un progetto che prevede il rientro 10 anni dopo il termine della concessione, tenendo conto dell’incertezza riguardante il presupposto stesso di esistenza dei flussi di cassa operativi’. E poi, come se non bastasse, ribadisce: ’Al fine della valutazione sull’attendibilità del metodo di calcolo è tuttavia da considerare che il Pef presentato da Mobit potrebbe non essere concretamente realizzabile”. E ancora poche righe dopo “il riferimento ad un periodo temporale eccedente la durata della concessione può ingenerare rilevanti dubbi sulla sostanziale attendibilità dei flussi finanziari’. E’ stato dichiarato: ’Buone notizie anche per loro (i dipendenti, ndr), che si vedrebbero riconosciute le maggiori tutele previste dall’offerta di Mobit (maggior numero di occupati e nessuna trattativa individuale per incentivare all’esodo), nonché mantenimento certo in servizio di tutti gli attuali dipendenti e non solo di quelli in forza al 31/08/2013’ – prosegue a citare Lombardi -. Non è vero. Lo dimostra con chiarezza la sentenza del Tar : ’nel periodo compreso tra il primo e il quinto anno di vigenza contrattuale, il Pef di At – cita Lombardi – prevede una riduzione di 454 unità di personale, dato apparentemente superiore a quello di Mobit, che prevede una riduzione di 370 unità, ma a partire da un numero iniziale più basso (per Mobit il personale al primo anno è pari a 5.210 unità, contro le 5.352 di AT); se, poi, il calcolo viene effettuato a partire dal totale degli addetti quale risultante dalla ricognizione al 31 agosto 2013, e riportato negli atti di gara come pari a 5.455, la riduzione prevista da Mobit finisce per risultare, al quinto anno di contratto, anche più consistente di quella prevista da At (615 unità in meno per Mobit contro le 557 di At)’”.
“La nostra azienda – prosegue il presidente di At – fa parte di un gruppo internazionale che ha dimostrato di avere esperienza e professionalità in grado di gestire meglio i servizi e a costi assai più contenuti; in grado di portare in Toscana 563 milioni di investimento per qualificare l’offerta del trasporto toscano ai livelli europei e facendo risparmiare alla Regione ben 8 milioni all’anno (650mila euro ogni mese). Questi sono i fatti. Possiamo garantire che abbiamo risorse e competenze in grado di rispettare, nei tempi e con i costi previsti, tutti gli impegni che ci siamo assunti, a partire da quello del mantenimento del posto di lavoro di tutti i dipendenti”.