Toscana, M5S propone un piano per gli interventi sulle strade provinciali

30 gennaio 2017 | 13:11
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Toscana, M5S propone un piano per gli interventi sulle strade provinciali

Al voto domani (31 gennaio) in Consiglio regionale la mozione del Movimento 5 Stelle per un piano regionale di messa in sicurezza delle strade provinciali, a causa dell’impossibilità di intervento degli enti competenti. “6 province toscane su 9 sono in ‘dissesto indotto’ – commentano i consiglieri regionali M5S – per i tagli del governo Renzi confermati dal Renzi-bis, Gentiloni. Mentre il Pd è felice di aver rinnovate le poltrone dei consigli provinciali con i suoi tesserati, senza alcun voto popolare, noi ci preoccupiamo di quello che le Province non possono ma dovrebbero fare: ad esempio sistemare le strade”.

“Dei circa 9mila chilometri di strade provinciali toscane l’80% hanno bisogno di interventi urgenti. Questo significa che senza l’immediata attivazione di un cantiere in questi casi si genera un pericolo per l’incolumità di chi vi transita – in auto, bicicletta, moto – o al minimo un disagio al transito. Un aspetto che per le comunità serite da 1500 chilometri di strade provinciali montane equivale a consentire o meno il passaggio di mezzi di soccorso – precisa il consigliere Giacomo Giannarelli, primo firmatario dell’atto -, l’arrivo alla farmacia o al punto vendita alimentare più vicino. Parliamo quindi di un problema urgente, impellente che mina il corretto svolgersi della vita sociale per centinaia di migliaia di cittadini”.
“Sappiamo che le Province toscane – conclude il 5 Stelle – hanno 78 progetti cantierabili fermi in attesa di trovare 50 milioni di euro di finanziamento. Visto che il governo Pd insiste coi tagli, la Regione deve intervenire in sostituzione promuovendo con questi enti un piano regionale di messa in sicurezza delle strade di interesse provinciale, finanziati ad esempio attingendo dal capitolo grandi opere della programmazione regionale. Non basterà e per questo chiediamo anche di promuovere incontri con le Istituzioni UE per recepire eventuali finanziamenti per lo scopo oppure chiedere la riprogrammazione a Bruxelles riguardo questa precisa necessità nazionale. Forse ci risponderanno che ci deve pensare il governo nazionale, ma per avere lì qualcuno di realmente capace speriamo solo nella scelta dei cittadini alle prossime elezioni”.