Istruzione: sostegno dalla Regione anche alle scuole delle infanzia paritarie

31 gennaio 2017 | 18:53
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Istruzione: sostegno dalla Regione anche alle scuole delle infanzia paritarie

La legge che reca nuove disposizioni in materia di istruzione, formazione e di concertazione con le parti sociali prevede interventi a sostegno del pluralismo dell’offerta formativa per la scuola dell’infanzia, ma anche misure per ampliare le opportunità formative professionali dei giovani.

“L’intervento normativo – ha spiegato il presidente della seconda commissione Gianni Anselmi (Pd) – interviene sul testo unico in materia di educazione, istruzione, orientamento, formazione professionale e lavoro (legge 32/2002) e riguarda modifiche di triplice natura: scuola dell’infanzia, la formazione professionale e la commissione regionale permanente tripartita”. L’atto insiste nel lavoro che la Regione porta avanti da decenni per la piena generalizzazione della scuola dell’infanzia, anche attraverso interventi per il pluralismo delle offerte formative per i bambini in fascia d’età da tre a sei anni. “Da qui – ha ricordato Anselmi – la previsione di azioni di sostegno volte a garantire la più ampia partecipazione dei bambini all’esperienza fornita dalla scuola, il potenziamento dell’offerta integrata e delle reti di scuole, la promozione del coordinamento organizzativo e pedagogico tra le scuole dell’infanzia e il supporto alle scuole per l’implementazione del sistema informativo”.
“L’intervento regionale – si legge nel testo – è realizzato sia nei confronti delle scuole dell’infanzia gestite dagli enti locali sia nei confronti delle scuole dell’infanzia private riconosciute. Per promuovere il coordinamento organizzativo e pedagogico tra le scuole dell’infanzia paritarie private”, la Regione eroga anche contributi da destinare alle federazioni o associazioni più rappresentative a livello regionale delle scuole medesime, “composte da almeno dieci scuole aventi la sede didattica in Toscana e dislocate in almeno cinque province”. Questo, al fine di favorire un’ampia articolazione territoriale delle associazioni che operano nel campo della didattica.
Per ampliare le possibilità occupazionali degli studenti iscritti agli istituti tecnici o professionali e favorirne l’inserimento nel mercato del lavoro, il testo di legge prevede la promozione di azioni formative finalizzate all’acquisizione di competenze professionali per l’ottenimento della qualifica professionale. Si cerca cioè di offrire agli studenti l’opportunità di frequentare, nell’ultimo triennio degli istituti tecnici e professionali, un percorso volto ad assicurare, oltre al raggiungimento degli obiettivi curriculari, anche l’acquisizione delle competenze professionali indispensabili per l’ottenimento della qualifica professionale.
La consigliera regionale Irene Galletti (M5S) ha espresso voto negativo tra l’altro per “l’intervento a sostegno dell’offerta della scuola dell’infanzia privata”. “Si dovrebbe – ha detto Galletti – dare più sostegno al pubblico”.
La vicepresidente Lucia De Robertis (Pd) è intervenuta per ribadire l’importanza di questo atto con il quale “si vuole dare la possibilità a tutti i bambini di frequentare la scuola dell’infanzia, garantire alle famiglie di lavorare, creare nella società un sistema di sociale”. “La legge – ha detto – introduce a sistema gli interventi a sostegno delle scuole paritarie.”
Il capogruppo di Sì Tommaso Fattori ha ribadito il voto nettamente contrario all’atto nel quale “si spaccia il sostegno alle scuole paritarie private per una scelta neutra, tecnica, scontata ma non lo è. A nostro parere è una scelta contraria allo spirito e al dettato costituzionale”. “Il pubblico – ha detto Fattori – abdica al suo ruolo, formalizzando da una parte il proprio disimpegno e dall’altra esprimendo la volontà di finanziare i soggetti privati”.
Voto favorevole da Lega nord. “Il privato – ha detto il presidente Manuel Vescovi – deve avere la possibilità di mettersi in discussione e di dire la sua. A volte i genitori sono costretti a scegliere il privato perché il pubblico non funziona”.
“Il compito delle istituzioni è quello di aumentare l’offerta dei servizi per i bambini e le famiglie anche in termini di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro”, ha detto Marco Niccolai (Pd).
Il no all’atto è stato ribadito anche da Paolo Sarti (Sì) che si è detto preoccupato: “l’educazione non sarà omogenea e nemmeno di qualità. Si perde la laicità”.
“L’intervento normativo – ha detto il presidente della Regione Enrico Rossi – è finalizzato anche a far sì che una serie di attività scolastiche non chiudano anche a causa della crisi, fa parte di una politica generale che fa fronte alla situazione”. “Si è cercato – ha concluso Rossi – di non produrre disagi nelle famiglie e nel mondo del lavoro, quello degli insegnanti”.
Anche il capogruppo Pd Leonardo Marras si è detto “convintamente a favore anche per le considerazioni espresse da Rossi”.