Scuola-lavoro, firmata l’intesa per l’apprendistato nel sistema duale

Lavoro e formazione si incontrano e si avvicinano. In Toscana arrivano i nuovi percorsi in apprendistato nel sistema duale. Per i giovani che studiano e che vogliono nel frattempo lavorare e formarsi anche a livello professionale la giunta regionale ha promosso infatti un”intesa con le parti sociali, gli atenei e l’Ufficio scolastico regionale, grazie alla quale si individuano le modalità per costruire i nuovi percorsi di apprendistato introdotti con il Job Acts.
Il protocollo è stato firmato stamani, subito dopo un altro dedicato all’alternanza scuola-lavoro, dalla vicepresidente Monica Barni e dall’assessore Cristina Grieco per la Regione Toscana, dalle parti sociali (Cgil Toscana, Cisl Toscana, Uil Toscana, Confindustria Toscana, Confartigianato Imprese Toscana, Cna Toscana, Confcommercio Toscana, Legacoop Toscana, Confcooperative Toscana, Coldiretti Toscana, Confesercenti Toscana), dall’Ufficio scolastico regionale per la Toscana, dall’Università degli studi di Firenze, l’Università di Pisa, l’Università degli studi di Siena, l’Università per stranieri di Siena, la Scuola superiore di studi universitari e di perfezionamento Sant’Anna, la Scuola Normale Superiore di Pisa e l’Imt Alti Studi di Lucca.
“Definiamo così la modalità operative per una nuova forma di contatto tra il mondo del lavoro e i giovani ancora in formazione” spiega la vice presidente Barni. Rispetto alla norma nazionale ci sono anche alcune peculiarità. “Abbiamo ad esempio scelto – racconta – che l’apprendistato di terzo livello, quello che riguarda l’alta formazione e gli universitari, si possa attivare solo nell’ultimo anno di corso e cioè dopo aver raggiunto 120 crediti: questo perché abbiamo ritenuto necessario che chi si avvicinava al mondo del lavoro dovesse prima aver raggiunto un alto livello di formazione”.
L’intesa di stamani riguarda l’apprendistato di primo e terzo livello. Il primo si può attivare per la qualifica e il diploma professionale (titolo di studio Livello 3 e 4 Eqf), il diploma di istruzione secondaria superiore (titolo di studio Livello 4 Eqf) e il certificato di specializzazione tecnica superiore – Ifts (titolo di studio Livello 4 Eqf). L’apprendistato di terzo livello è legato invece al diploma di istruzione tecnica superiore – Its (titolo di studio Livello 5 Eqf), l’alta formazione artistica, musicale e coreutica (titolo di studio Livello 6 e 7 Eqf), la laurea triennale e magistrale (titolo di studio Livello 6 e 7 Eqf), il master di primo e secondo livello (titolo di studio Livello 7 e 8 Eqf), il dottorato di ricerca (titolo di studio Livello 8 Eqf), l’attività di ricerca e il praticantato per l’accesso alle professioni ordinistiche.
“Con questi ed altri strumenti proviamo ad accorciare la lontananza che finora, troppo spesso, ha contraddistinto scuola e mondo del lavoro” dice la vice presidente. “Viviamo oggi in Italia due problemi – commenta l’assessore all’istruzione e al lavoro, Cristina Grieco – una disoccupazione giovanile troppo alta e un periodo troppo lungo, più lungo che altrove, nella transizione tra l’uscita da scuola e l’ingresso nel mondo del lavoro. I due protocolli firmati stamani, quello sull’apprendistato ma anche quello sull’alternanza, anzi sull’alleanza, tra scuola e lavoro, ci aiuteranno ad affrontarli, con la Regione che si pone come facilitatore tra scuole e imprese affinché non solo si parlino di più ma progettino anche insieme iniziative e interventi di qualità che arricchiscano e non impoveriscano i percorsi didattici di apprendimento”.
Con i nuovi apprendistati i datori di lavoro, che potranno usufruire di serie di vantaggi retributivi, contributivi e fiscali rispetto a un contratto di lavoro dipendente a tempo determinato o indeterminato, corrisponderanno all’apprendista la retribuzione per la prestazione lavorativa ed erogheranno nel contempo la formazione per conseguire gli obiettivi didattici previsti.
L’apprendistato di primo livello (per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore) consente di assumere giovani dai 15 ai 25 anni non compiuti e consente di coniugare esperienza di lavoro all’interno del proprio percorso di studio e istruzione, sviluppando competenze richieste dal mercato del lavoro già durante il percorso di studio. L’apprendistato di terzo livello (di alta formazione e ricerca), è finalizzato al conseguimento di un titolo universitario o di alta formazione e consente l’assunzione di giovani tra i 18 e i 29 anni di età già inseriti o da inserire in un percorso di alta formazione (terziaria universitaria o non universitaria) per preparare figure altamente professionali con competenze specialistiche che possono favorire la crescita e l’innovazione dell’impresa, grazie all’interazione tra l’istituzione che rilascia il titolo di studio e il datore di lavoro.
Non rientra nel sistema duale l’apprendistato di secondo livello, che è quello più ‘classico’ e conosciuto’, utilizzato come contratto di ingresso per conseguire una specifica qualifica.
Bando per il sostegno all’alternanza scuola lavoro Presto in arrivo anche un bando da 2,8 milioni per finanziare interventi di sostegno all’alternanza scuola/lavoro che è tra le le misure di Giovanisì, progetto della Regione Toscana per l’autonomia dei giovani. “La Toscana – spiega Cristina Grieco, assessore regionale al lavoro e alla formazione – crede fortemente nella possibilità di sviluppare veri percorsi didattici in azienda, per far imparare attraverso la pratica e l’esperienza in aggiunta alla necessaria formazione culturale. La Regione non ha competenze dirette in materia, ma per favorire l’ingresso dei ragazzi nel tessuto produttivo una volta terminati gli studi, ci siamo resi disponibili a svolgere un’opera di mediazione tra scuola e aziende. In questo senso va la nostra collaborazione con il Ministero dell’istruzione e l’accordo sottoscritto oggi con le organizzazioni sindacali toscane”. “Dalla nostra opera di raccordo e mediazione- spiega l’assessore – ci aspettiamo risultati concreti e positivi. E stiamo dando noi stessi il buon esempio, dato che negli uffici della Regione Toscana già svolgono attività di alternanza scuola/lavoro ben 44 ragazzi, inseriti in tutti i nostri settori, dal Genio civile agli uffici amministrativi”. L’alternanza scuola/lavoro, cioè la creazione di veri percorsi didattici – realizzati in collaborazione con il mondo della scuola – all’interno di aziende, viene considerata anche a livello europeo e nazionale come uno degli strumenti più efficaci per acquisire elementi essenziali nella ricerca di un impiego, a partire da competenze trasversali come la capacità di lavorare in gruppo, il pensiero creativo e la capacità di risolvere i problemi. Inoltre la vicinanza con nativi digitali può aiutare a sua volta le imprese dando stimoli all’innovazione e per questo l’alternanza scuola-lavoro è stata considerata una delle direttrici chiave per diffondere la cultura 4.0. “Il rafforzamento delle competenze digitali e delle competenze trasversali degli studenti sarà sostenuto dal finanziamento regionale – ha aggiunto l’assessore Grieco – La giunta regionale metterà infatti a disposizione 2,8 milioni di euro nel prossimo triennio per interventi a supporto della realizzazione dei percorsi di alternanza scuola-lavoro, con priorità per i progetti che contribuiranno allo sviluppo e al consolidamento delle competenze digitali degli studenti”.