
Questa mattina (28 febbraio) a Toscana Tech l’assessore regionale alle attività produttive Stefano Ciuoffo, in apertura della tavola rotonda Favorire la modernizzazione industriale: strumenti e risorse per le imprese europee, ha sottolineato l’impegno finanziario profuso dalla Regione per le imprese: “Con i recenti bando su ricerca e innovazione abbiamo messo a disposizione quasi 72 milioni di euro per aiutare le imprese sul percorso industria 4.0”. Ciuoffo ha spiegato che “la Toscana pone il concetto di industria 4.0 al centro delle sue politiche per l’innovazione, inserendo all’interno della smart specialisation strategy regionale (Ris3) la fabbrica intelligente e le tecnologie ad essa collegate (incluso Ict e fotonica) come priorità tecnologiche su cui investire. La Ris3 regionale – ha proseguito – mette in campo un approccio di assoluta novità rispetto alle altre regioni europee e anticipa il processo che di recente si è sviluppato a livello nazionale e che ha portato alla presentazione del piano nazionale industria 4.0”.
L’assessore poi, confermando come il sistema regionale sia un sistema avanzato su industria 4.0 e che “esprime competenze di assoluta eccellenza sul fronte della ricerca ed una significativa presenza imprenditoriale, evidenzia però una poca consapevolezza delle opportunità offerte da industria 4.0. e, al tempo stesso, ritardi nell’applicazione all’interno dei cicli di produzione. Ed in particolar modo per le piccole e medie imprese, che potrebbero trarre importanti benefici dalla digitalizzazione della catena della fornitura”. La vivacità del sistema produttivo regionale nei confronti di industria 4.0 è testimoniata dai recenti bandi per la ricerca e l’innovazione: sono 138 i progetti di ricerca, sviluppo e innovazione presentati da grandi, medie e piccole imprese e finanziati dalla Regione per 43,6 milioni di euro. Altri 114 progetti sono in corso di finanziamento per ulteriori 53,5 milioni. All’interno di questi sono in tutto 30,8 i milioni di euro destinati allo sviluppo delle tecnologie legate alla fabbrica intelligente e 41,1 per lo sviluppo delle Ict e fotonica. Altri 65 milioni sono in procinto di essere attivati per il sostegno di nuovi bandi in ricerca e sviluppo che verranno realizzati nel triennio 2017-2019. “Si presume – ha detto ancora l’assessore – che una parte consistente di queste risorse, circa due terzi, saranno destinate a finanziare progetti di industria 4.0”. A tutto questo vanno aggiunti l’inserimento di premialità per progettualità collegata al paradigma industria 4.0, nell’ambito degli incentivi alle imprese per ricerca e innovazione, e gli strumenti di ingegneria finanziaria per il sostegno alla competitività. Oltre alle azioni di promozione economica come Toscana Tech, si annoverano la Cebit in Germania (marzo 2017), la M&Mt a Milano (ottobre 2017), scouting e technotour negli Usa, eventi di divulgazione tecnologica sul territorio e operazioni di business matching per favorire l’incontro tra domanda e offerta di tecnologia sui temi collegati ad industria 4.0. “A Toscana Tech – ha concluso Ciuoffo – stiamo cercando di capire come rendere questo evento una consuetudine per i prossimi anni e farlo diventare un momento per misurare ciò che facciamo e la capacità di tradurre buone intenzioni e poche risorse a disposizione in qualcosa di concreto. Abbiamo bisogno assoluto di un rapporto di nuova efficacia fra ciò che mettiamo a disposizione e risultati attesi e per centrare questo obiettivo accompagneremo le imprese, promuoveremo processi di innovazione e monitoreremo gli esiti delle nostre azioni”.
Il bilancio di Toscana Tech
Con i fondi Fesr, ovvero i fondi europei per lo sviluppo regionale, sono stati creati 5.165 nuovi posti di lavoro tra il 2007 e il 2013 in Toscana – 2.162 sono donne, risultato superiore al target – e si è ridotto oltre il previsto pure l’inquinamento dovuto alle emissioni di gas serra. Se poi agli impatti diretti sui 7.731 progetti finanziati e che hanno generato investimenti per quasi due miliardi e mezzo – due su tre riguardano ricerca e sviluppo, innovazione e imprenditorialità, il resto mobilità e telecomunicazioni, sostenibilità ambientale ed energia, sistemi urbani e sviluppo territoriali – si sommano quelli sull’indotto e a monte delle imprese che hanno beneficiato dei finanziamenti, il valore aggiunto cresce ulteriormente e arriva a quasi 3 miliardi, di cui 1,8 in Toscana.
La Regione tira le somme del Por Fesr 2017-2013, che ha permesso in questi anni di riqualificare il patrimonio culturale, sostenere ricerca e sviluppo, ma anche l’internazionalizzazione delle imprese o la realizzazione della tranvia fiorentina. Ieri si era svolto l’evento annuale del programma operativo regionale, protagonisti appunto i progetti e le attività finanziate dal fondo europeo; oggi, nella seconda e ultima giornata di Toscana Tech, evento fiorentino dedicato all’innovazione, si è riunito il comitato di sorveglianza. A presiederlo è stato il presidente della Toscana Enrico Rossi. “Chiudiamo il settennato passato con una spesa programmata pari al 125 per cento – sottolinea – Avevamo infatti un numero di progetti superiori alle disponibilità ed abbiamo deciso di finanziarli attingendo ad altre risorse, nazionali e regionali, diverse dal Por”. Alle fine la spesa pubblica certificata alla commissione europea è stata così pari a 1 miliardo e 274 milioni.
“La scelta di investire sulle imprese più dinamiche si è rivelata giusta”, ripete anche oggi Rossi. “Chi ha beneficiato dei finanziamenti ha visto crescere del 3,1 % il numero degli addetti, di fronte ad un calo dell’intero sistema del 3,8 per cento”. La crisi ha colpito anche la Toscana certo, ma come ha sottolineato il direttore dell’Irpet, istituto di ricerca economica regionale, Stefano Casini Benvenuti, la Toscana è stata tra le regioni che meglio hanno retto.
“Gli investimenti di 2,4 miliardi di euro generati dal Por nei sette anni – dice Rossi – corrispondono a quasi il 2 per cento degli investimenti fatti nello stesso periodo in Toscana, che non è affatto poco. Sono il 3,6 per mille del Pil regionale”.
Agli effetti temporanei della ‘fase di cantiere si sommano poi quelli permanenti. ” E quei numeri – sottolinea sempre Rossi – ci dicono che per ogni anno possiamo considerare più di 3500 posti di lavoro sui 10 mila in più creati, con un peso sull’economia pari al 2,2 per mille. E intanto proseguiamo con gli interventi del successivo settennato”.
Stamani è stata infatti l’occasione anche per il punto sul 2014-2020. La dota finanziaria complessiva a disposizione è di 792 milioni e la Toscana, caso unico tra le regioni d’Italia, ha avviato i primi bandi da subito, anticipando con proprie risorse i fondi necessari. Questo ha consentito già a luglio 2014 di partire con i primi tre bandi dedicati a ricerca e sviluppo. A marzo è uscito il bando per il trasferimento dell’innovazione, rivolto ai gestori dei dodici distretti tecnologici che si mettono in squadra, poi quello sulle start up innovative, ancora ricerca e sviluppo, micro innovazione, le imprese giovanili turistiche ed altri ancora. Così alla fine sono 1548 i progetti ad oggi già finanziati, a fronte di 189 milioni di contributi.