Hogan e Sani alla conferenza regionale dell’agricoltura

6 aprile 2017 | 14:47
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Hogan e Sani alla conferenza regionale dell’agricoltura

Il viaggio italiano del commissario europeo per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, Phil Hogan, comincia oggi (6 aprile) a Lucca, come promesso a suo tempo al presidente Enrico Rossi. “Gli avevo detto che sarei venuto e l’ho fatto. Non potevo mancare ad un appuntamento che mette l’agricoltura toscana al centro del dibattito. Venire in Toscana senza parlare di buon cibo e vino, di prodotti di qualità è impossibile. E’ un piacere parlare del settore, delle filiere e delle persone che ci lavorano e che ricavano il proprio sostentamento”.

Un viaggio che proseguirà a Firenze e quindi a Verona, all’apertura del Vinitaly. “La reputazione agro-alimentare toscana – ha detto Hogan – è testimoniata da tutti quei prodotti che che hanno una tutela (denominazione di origine o indicazione geografica) e che in Italia rappresentano il 10 per cento dei prodotti alimentari ed il 14 del cento dei vini. Un risultato raggiunto anche grazie agli 81 milioni di euro che la Toscana ha investito in innovazione e transfer delle conoscenze”. Il commissario Ue ha spostato poi l’attenzione sulla Pac (politica agricola comune), sulla sua importanza per il settore. “Ha rappresentato e rappresenta uno strumento straordinario, senza il quale nulla sarebbe stato possibile, sia in termini di creazione di posti di lavoro, che di prodotti salubri e di qualità che arrivano sulle nostre tavole. Occorre che la visione condivisa a livello europeo, creata grazie alla Pac, continui ad esistere e a diventare sempre più importante. Un approccio sul quale puntare anche anche dopo il 2020”. I timori per la Brexit e per i dazi che Trump vuole imporre non sembrano preoccupare Hogan. “Con il Regno Unito – ha aggiunto – c’è un legame molto forte. Una loro legge impone che il 40 per cento dei prodotti venga importato, quindi da questo punto di vista non vedo problemi per il futuro. Inoltre sono fiducioso si possa arrivare, a breve, ad una sorta di accordo di libero scambio che porterebbe benefici reciproci. Riguardo agli Usa, i cittadini americani hanno dimostrato e dimostrano di voler prodotti agro-alimentari di qualità, come dimostra il +11 per cento di esportazioni nel 2016. Spero che Trump, che ha fatto la propria scelta, non imponga dazi troppo elevati. Ma anche nel resto del mondo vogliamo continuare a crescere. L’anno passato sono stato in Cina, Messico, Colombia e prossimamente mi recherò in Arabia Saudita e Iran, accompagnato da prodotti e produttori di qualità. L’Ue quest’anno metterà a disposizione 130 milioni di euro per spingere i propri paesi a promuovere i loro prodotti”. Infine la semplificazione, un punto sul quale Hogan si è impegnato moltissimo. “E’ il tasto sul quale ho battuto molto negli ultimi due anni, con ben 300 modifiche di procedimenti presentate. Un processo che continuerà per molti anni ancora. Un esempio? Quello che riguarda i sussidi erogati dagli enti pagatori: ho proposto che prima che la domanda venga presentata dagli agricoltori, si effettui un controllo preliminare in modo da eliminare gli eventuali piccoli errori che impediscono l’erogazione del sussidio e le possibili sanzioni che ne deriverebbero”. 
Necessità di tutelare, tracciare e rafforzare i prodotti agro-alimentari italiani, sfruttare la distintività di quelli toscani, considerati simbolo del settore a livello mondiale: sono i punti sottolineati da Luca Sani, presidente della tredicesima commissione agricoltura della Camera, anche lui intervenuto oggi. “In questi anni – ha spiegato Sani – Governo e Parlamento sono intervenuti con numerosi provvedimenti per rafforzare il settore. Penso agli interventi per i settori in crisi come il lattiero-caseario, quello olivicolo o quello cerealicolo che hanno potuto godere di risorse aggiuntive rispetto a quelle previste dalla Pac. Ancora, è stato fatto il testo unico del vino, si sta intervenendo sul biologico proprio per caratterizzare le produzioni agricole italiane che hanno bisogno di tutela, tracciabilità e rafforzamento sui mercati. La Toscana – ha aggiunto Sani – è espressione di qualità dal punto di vista agro-alimentare. Una qualità non legata esclusivamente al prodotto, ma a ciò che esso esprime: paesaggio, territorio, cultura, tradizione. E naturalmente alla qualità delle produzioni in sé. La Toscana, sotto questo profilo, è espressione di prodotti a denominazione di origine e ad indicazione geografica. E’ l’emblema dell’agricoltura italiana. Con più Toscana c’è più agricoltura italiana. Nel mondo i prodotti italiani e toscani sono richiesti. Se rafforziamo questa immagine possiamo dare più forza al nostro export che nel settore, ricordiamo, complessivamente tocca i 38 mld di euro, una delle voci più importanti della bilancia commerciale. Ripeto, il valore è la distintività e su questo la Toscana è sulla strada giusta”. Il recente addio della Gran Bretagna all’Ue e le conseguenze sull’agricoltura italiana e Toscana è l’ultimo punto toccato dal presidente della commissione parlamentare. “E’ ancora difficile dire che peso avrà la Brexit. Mancheranno i contributi diretti britannici al bilancio Ue, ma c’è anche il sistema del rebate che l’Italia non dovrà più pagare, di conseguenza ci sarà questa compensazione tra le due voci. Con un’Europa più ‘piccola’ ne potrà risentire tutto il sistema. Dovremo cercare di caratterizzare ancora di più le potenzialità dell’agricoltura italiana. Talvolta le incomprensioni più grandi – ha concluso Sani – le abbiamo avute proprio con la Gran Bretagna, rispetto ad esempio ad alcune strategie agro-alimentari oppure rispetto all’etichetta a semaforo, voluta da loro, che penalizzava i prodotti italiani. C’è il rammarico per questa uscita però l’Italia saprà avanzare politiche ed azioni che rafforzano la distintività del comparto italiano”.