La vicepresidente della regione Barni assicura la copertura dei fondi per il diritto allo studio

La vicepresidente della regione Toscana, Monica Barni, ha risposto all’interrogazione della consigliera Irene Galletti (Movimento 5 Stelle) sulla contestazione fiscale mossa dall’azienda regionale per il diritto allo studio universitario (Dsu).
“In attesa che si chiarisca la vicenda a livello giudiziario, Ardsu accantonerà i fondi necessari a coprire i maggiori costi di gestione – ha dichiarato Barni – quelli stimati per il 2017, 2,8 milioni, saranno coperti con fondi regionali per due milioni e, per i restanti 800mila euro, con una revisione marginale delle tariffe mensa per gli studenti più abbienti”.
Nel testo dell’interrogazione si riporta infatti la verifica fatta dall’agenzia delle entrate a fine 2016, a seguito della quale viene contestato a Dsu il pagamento di “circa 40-45 milioni, più costi aggiuntivi per il futuro di circa 4 milioni di euro l’anno, per arretrati Iva e sanzioni dal 2011”.
“Ammesso e non concesso che la posizione dell’Agenzia delle entrate sia confermata in giudizio – continua la vicepresidente – la restituzione dei rimborsi dal 2011 ad oggi ammonta a 19,5 milioni che potranno essere ripartiti almeno su cinque anni”, rilevando come il problema “non sia solo toscano ma nazionale”.
“Ad oggi – ha concluso Barni – l’Agenzia delle entrate ha richiesto, per il 2011, 4,2 milioni di rimborso Iva, cui si somma una sanzione da 4.5 milioni. Questo è quanto dovrà essere accantonato per il momento. Faremo fronte, ove necessario, agli accertamenti che seguiranno”.
“Parzialmente soddisfatta – si è dichiarata la consigliera Galletti che ha comunque rilevato come – meriti una riflessione ampia procedere a ritocchi sulle tariffe mensa”.