Passa a maggioranza la mozione per la piena applicazione dell’aborto farmacologico

Il consiglio regionale della Toscana ha approvato nella seduta di ieri (9 maggio) una mozione presentata dal gruppo Sì-Toscana a sinistra per la “piena applicazione della metodica dell’interruzione volontaria di gravidanza farmacologica in ambito extraospedaliero”. Il testo inizialmente presentato dai consiglieri Paolo Sarti e Tommaso Fattori è stato modificato in accordo con Pd e Articolo 1-Mdp, sottoscritto anche dai consiglieri Enrico Sostegni, Valentina Vadi (Pd) e Serena Spinelli (Art.1-Mdp) e quindi approvato con 23 voti favorevoli, 6 contrari e 4 voti di astensione.
La mozione impegna la Giunta regionale ad adottare tutti gli atti necessari per fare in modo che “sia garantita in Toscana un’applicazione piena della metodica dell’interruzione volontaria di gravidanza farmacologica in ambito extraospedaliero”; a garantire “la multidisciplinarietà, le pluralità e la qualità dei servizi offerti nei poliambulatori e nei consultori”, con la finalità di “promuovere l’utilizzo della metodica farmacologica nell’interruzione volontaria di gravidanza”; a proseguire nell’azione di “sostegno della proposta di effettuare la somministrazione della pillola RU486 presso il presidio dello Iot”, prevedendo anche, ove possibile, “l’estensione a strutture analoghe”; a valutare, infine, misure di “potenziamento dei servizi extraospedalieri”, per garantirne un adeguato numero in collegamento funzionale con gli ospedali di riferimento, al fine di “renderli operativi per l’applicazione delle metodiche di interruzione di gravidanza tramite la RU486”.
“Proseguiamo il nostro lavoro per dare un contributo alla corretta applicazione della legge 194 – ha dichiarato Paolo Sarti nell’illustrazione in aula –. Mettere la rete territoriale in condizione di espletare questa funzione per somministrare la RU486 darebbe un grandissimo contributo all’applicazione seria della 194. L’intervento farmacologico dà maggiore sicurezza, maggior libertà di scelta alle donne, maggiore tempestività e meno rischi di complicanze: è, insomma, un salto di qualità. Qui non c’è ideologica – ha concluso Sarti –, parliamo di strumenti di civiltà, scienza corretta e rispetto per le donne”.
Enrico Sostegni ha motivato il voto favorevole del Pd, a seguito delle modifiche introdotte al testo, “perché si riconosce l’importanza della sperimentazione fatta dall’assessorato regionale all’Iot per portare al di fuori dell’ambito ospedaliero la somministrazione della pillola Ru486. Nei prossimi mesi potremo arrivare ad una valutazione su quali possano essere i luoghi sul territorio toscano dove, in collegamento funzionale, sia possibile effettuare questa metodologia”.
Posizione “profondamente” contraria è stata espressa dal consigliere Giovanni Donzelli (Fratelli d’Italia), “perché credo che il tema non debba essere affrontato in modo ideologico e l’interruzione di gravidanza non sia un diritto, ma una tragedia. La legge 194 non è nata con la finalità di fare abortire più donne possibili e non si deve esasperarla. L’interruzione di gravidanza deve essere l’extrema ratio e non può diventare come prendere un panino al fast food”. In dissenso rispetto alla posizione del proprio gruppo, il consigliere Paolo Bambagioni (Pd) motiva il suo voto contrario: “La mozione mostra un taglio ideologico più che rispondere a una reale necessità. L’interruzione di gravidanza deve essere l’ultima possibilità, non deve essere banalizzata attraverso servizi veloci”. Il capogruppo Manuel Vescovi ha annunciato la decisione del gruppo Lega nord di “lasciare libertà di voto ai consiglieri” e ha annunciato il proprio voto contrario. La consigliera Spinelli ha osservato come “non siamo qui per rappresentare solo i nostri sentimenti e le scelte personali, ci stiamo occupando della piena applicazione di una legge dello Stato, che prevede di utilizzare tutti i metodi meno invasivi, nel rispetto della salute della donna”.
Voto favorevole da parte del Movimento 5 stelle è stato annunciato da Andrea Quartini. “Penso di comprendere le scelte di coscienza, tuttavia qui è comunque in gioco una scelta consapevole, che la legge prevede e va garantita in un contesto di maggior sicurezza possibile”.
Voto di astensione dalla consigliera Elisa Montemagni (Lega nord): “La mozione è incompleta e non sufficiente, mancano le informazioni per presentare anche le alternative all’aborto, specialmente alle ragazze giovani”.