
Con il rendiconto per l’esercizio finanziario 2016, per la prima volta, il Consiglio regionale della Toscana ha introdotto, come richiesto dalla normativa nazionale, un sistema di contabilità economica patrimoniale, che si affianca alla tradizionale contabilità economica finanziaria, anche se solo a fini conoscitivi. Il Consiglio inoltre, lo scorso febbraio, sempre per la prima volta, ha approvato un pre-consuntivo, che ha consentito di utilizzare immediatamente una parte dell’avanzo vincolata o accantonata in fondi specifici. Con risorse pari a 150mila euro sono stati istituiti due nuovi premi (Made in Tuscany e Giovanni da Verrazzano), finanziando una specifica legge di iniziativa consiliare. Con 240mila euro, derivanti dai risparmi ottenuti con l’applicazione della quota di solidarietà sui vitalizi, sono stati integrati i fondi per le emergenze ambientali e sociali. Sono stati messi subito a disposizione del Comitato regionale per le comunicazioni finanziamenti dell’Autorità nazionale per 350mila euro ed altri 300mila euro sono stati resi utilizzabili dalla struttura consiliare per spese di investimento.
Con queste premesse, il responsabile del settore finanze e bilancio, Fabrizio Mascagni, ha illustrato alla Commissione di Controllo, presieduta da Jacopo Alberti (Lega nord), il rendiconto del Consiglio regionale per l’esercizio finanziario 2016, che è stato licenziato con parere favorevole. I consiglieri dei gruppi di opposizione (Lega Nord, Movimento 5 Stelle e Sì-Toscana a sinistra) si sono astenuti.
L’avanzo di amministrazione al 31 dicembre 2016 è pari a euro 3milioni 284mila 843 euro, una parte dei quali hanno già trovato una destinazione. L’avanzo libero, che il Consiglio dovrà decidere come spendere in sede di assestamento, è pari a 2milioni e 162mila. “E’ un avanzo un po’ elevato, come registriamo da alcuni anni. E’ l’unica carenza del bilancio consiliare. Circa il dieci-undici per cento delle risorse non viene utilizzato – ha rilevato Mascagni – Deriva da una difficoltà di programmazione, che dovrebbe essere più precisa e dettagliata. Per questo cerchiamo di affinare sempre più il bilancio gestionale, che lega la programmazione e tempi, obbiettivi, misurazioni”.
Il Consiglio chiede sempre meno risorse alla Giunta per il proprio fabbisogno, passando da 30 milioni 860mila euro nel 2015 a 25milioni e 770 nel 2016, grazie soprattutto alla riduzione del numero di consiglieri e assessori. Per la prima volta è stata quasi interamente pagata dal Consiglio l’indennità di fine mandato, come pure la restituzione dei contributi versati.
Il totale dei residui attivi nel 2016, cioè i crediti nei confronti di terzi, è di 35mila 664, oggi sceso a 13mila euro. I residui passivi ammontano a 3milioni e 52mila euro. Questi ultimi sono dovuti a motivi essenzialmente tecnici e non sono altro che i debiti verso soggetti terzi relativi alla legge per le città murate, scritta, approvata, finanziata e liquidata nell’arco di un anno. Oggi, infatti, sono già pari a 370mila euro. I tempi di pagamento dei fornitori sono di 17/18 giorni.
Alla luce delle nuove norme di contabilità il patrimonio netto del Consiglio regionale è passato da 16 milioni, con l’iscrizione in bilancio a valore iniziale, a 7 milioni e 870 mila euro, valore che tiene conto degli ammortamenti. Il patrimonio finale del Consiglio al 31 dicembre è pari a 9milioni e 338mila, perché nel corso dell’anno abbiamo fatto acquisti e interventi di manutenzione straordinaria.