
Unicoop Firenze cambia il modo di vivere la domenica dei soci e dei consumatori. Lo fa con una proposta che è stata presentata oggi alla presenza dei presidenti delle 38 sezioni soci, dopo un percorso di ascolto interno ed esterno. La nuova politica delle aperture festive, che partirà domenica prossima (11 giugno), prevede il rispetto della chiusura garantita nelle dieci festività “comandate” religiose e civili e l’apertura domenicale limitata alla sola mattina nel 40% dei punti della rete di vendita, con relativa chiusura dell’intera giornata dell’altro 60% dei punti di vendita.
La scelta della cooperativa di limitare le aperture dei punti vendita nei giorni festivi vuole andare contro la concezione del lavoro continuo e del servizio continuo, un modello che crea conflitto fra chi produce e chi consuma e relega all’ultimo posto la socialità e le relazioni. Al contrario Unicoop Firenze vuole riaffermare il principio che non si può sacrificare tutto in nome dei consumi e dell’eccesso di servizio e punta a rimettere al centro elementi valoriali come quelli legati alla qualità della vita delle persone.
Dalla liberalizzazione nel 2011, Unicoop Firenze ha dato vita a diverse proposte: fra queste, l’iniziativa promossa da Confesercenti per la proposta di legge popolare “libera la domenica” nell’aprile del 2013 con la raccolta di 23.000 firme, e il progetto Il Dìdifesta per la promozione di attività alternative per il tempo libero.
“La politica di soddisfare i bisogni senza forzare i consumi – si spiega in una nota – vuole rispondere in primo luogo alle necessità dei soci che, con i nuovi ritmi di vita, incontrano maggiori difficoltà a concentrare la spesa nei giorni feriali, senza però forzare i consumi e offrendo a chi lavora maggiori opportunità di vivere la festività come momento di relazione con la propria famiglia. Il punto di equilibrio raggiunto dalla cooperativa tiene conto di alcune principali variabili: la qualità del servizio al socio, con il punto di vendita aperto oltre gli orari tradizionali e una selezione dei quelli aperti in modo da permette a tutti i soci di fare la spesa in un raggio abbastanza circoscritto di chilometri, ma anche attenzione all’aspetto etico e sociale della persona e ai suoi interessi, sostenibilità sul fronte delle vendite e impatto sui lavoratori. Tutto questo assolvendo ancora una volta il ruolo sociale di Unicoop Firenze, che è quello di chi sa tenere insieme etica ed impresa, valori cooperativi e sostenibilità economica”. “Rispetto al contesto generale della distribuzione commerciale e della concorrenza – dice Cinzia Bernardini, segretaria generale Filcams Cgil Toscana -, che ha sposato il ‘sempre aperto’ h24, quella di Unicoop Firenze è una scelta in controtendenza e col segno della distintività. Scelta per certi versi storica, che va incontro a parte delle nostre richieste e convinzioni. Unicoop Firenze dimostra così che si può fare commercio anche con logiche diverse: chiediamo agli altri grandi marchi della grande distribuzione privata e cooperativa di seguire questo modello che non prevede il ‘sempre aperto’. In Unicoop Firenze si è dimostrato che si può. Chiediamo inoltre di estendere la chiusura nel pomeriggio anche a tutti i negozi dei centri commerciali dove opera Unicoop Firenze”.