“Il latte di soia non è latte”. Confagricoltura esulta per la decisione della corte Ue

16 giugno 2017 | 12:17
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“Il latte di soia non è latte”. Confagricoltura esulta per la decisione della corte Ue

“E’ importante identificare ogni prodotto con il proprio nome e cognome, la corte di giustizia che ha vietato di chiamare latte le bevande a base di soia ha restituito finalmente la chiarezza che è essenziale per tutelare il consumatore oltre che chi produce il vero latte”. Queste le parole di Attilio Tocchi presidente della sezione lattiero caseario di Confagricoltura Toscana che commenta con soddisfazione la sentenza del 14 giugno.

“Niente contro i produttori di soia ovviamente – precisa Tocchi – ma è giusto dare la denominazione corretta a prodotti che hanno precise caratteristiche, non sarebbe concepibile ad esempio chiamare bevande alcoliche più o meno fantasiose con il nome vino”.
“In Italia le bevande a base di soia – sottolineano le associazioni degli agricoltori – che hanno proprietà nutrizionali e organolettiche completamente differenti dal latte di origine animale, hanno raggiunto un valore al consumo di 198 milioni di euro, con un incremento solo nell’ultimo anno del 7,4 per cento. I prodotti vegetariani e vegani non potranno a questo punto essere chiamati con nomi di alimenti di origine animale, in particolare latticini. E questo porrà fine a un inganno che riguarda il 7,6 per cento di italiani che segue questo tipo di dieta”.
In Toscana vengono prodotti ogni anno 60 milioni di litri di latte (un quarto dei quali destinato alla produzione di formaggi), produzioni di eccellenza con precise provenienze e soggette a controlli specifici.
“Anche nelle etichette delle bottiglie di latte è necessario dare informazioni chiare, il termine fresco ad esempio non può stare insieme al termine microfiltrato – conclude Tocchi – ora è la corte europea a chiedere di mettere fine alla confusione tra due prodotti, la bevanda a base di soia e il latte, così diversi. Siamo convinti che la precisazione potrà mettere un argine anche alle fake news diffuse in rete”.