
Promuovere e incentivare le azioni necessarie a sostegno del mantenimento dell’occupazione delle persone che lavorano nelle imprese oggetto di provvedimenti giudiziari o di interdittive antimafia anche attraverso accordi o intese con i Ministeri competenti e con le organizzazione sindacali, favorendo la continuità delle attività economiche. Questo l’impegno chiesto alla giunta regionale nella mozione presentata in aula da Gabriele Bianchi (M5S) e votata a maggioranza.
Nell’atto si chiede, inoltre, come ha detto Bianchi “la possibilità di disporre, in queste imprese, una gestione straordinaria e temporanea con l’istituzione di un commissario prefettizio per tutelare i livelli occupazionali e l’erogazione di servizi a favore della collettività”.
Bianchi ha ricordato che in Toscana il totale delle aziende confiscate alla mafia e date in gestione ammonta a 44 unità, di cui 8 nel settore alberghiero e di ristorazione, 16 in quello finanziario e 16 nel commercio.
Sì all’atto a nome del gruppo Pd è stato espresso da Valentina Vadi. “Questa mozione – ha detto la consigliera regionale- mette insieme da un lato la lotta incessante dello Stato nei confronti delle organizzazioni malavitose anche con la confisca dei beni e dall’altro la tutela necessaria dei livelli occupazionali di chi in quei luoghi lavora”.
Voto favorevole anche dal gruppo Sì-Toscana a sinistra. “Il tema della salvaguardia dell’occupazione e della produttività di queste imprese – ha detto Tommaso Fattori – è un elemento centrale”. “Inoltre, – ha aggiunto il capogruppo – vanno incoraggiate le forme di autorecupero e autorganizzazione dei lavoratori”.