Lavoratori delle ferrovie a rischio, i sindacati dichiarano sciopero

6 luglio 2017 | 10:07
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Lavoratori delle ferrovie a rischio, i sindacati dichiarano sciopero

Ennesimo momento di preoccupazione fra i lavoratori degli appalti ferroviari della Toscana che hanno registrato già, osservano i sindacati, una considerevole perdita di posti di lavoro. Ed in vista c’è già una seconda azione di sciopero fissata nei giorni 12 e 13 luglio.

“Oggi – spiegano Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti – l’occupazione è calibrata sulle attività necessarie agli standard di qualità richiesti, ma tuttavia assistiamo alla costruzione di gare di appalto, talvolta senza il riconoscimento della clausola sociale, che tendono a frammentare le attività, producendo diseconomie e ricadute negative sui livelli occupazionali, restringendo strumentalmente il perimetro delle attività messe a gara ed escludendo da esso lavorazioni necessarie, al solo scopo di ridurre i costi ufficiali”.
“Abbiamo chiesto da tempo – continuano i sindacati – un confronto con Trenitalia e la Regione Toscana che da anni investe notevoli risorse sul trasporto su ferro, ma ci scontriamo costantemente con le indisponibilità di tali soggetti. In Toscana ci sono le condizioni per mettere in sicurezza il settore anche attraverso la costruzione di un confronto serio con tutti i soggetti che in questo settore operano sia come committenti che come appaltatori. Chiediamo quindi alla Regione che si faccia parte attiva nella gestione del settore nel rispetto del servizio che essa stessa richiede e nel rispetto delle condizioni di lavoro di chi vi opera. E’ compito del soggetto pubblico vigilare su come vengono spesi i soldi della collettività e di creare le condizioni affinché non esistano gare assegnate con ribassi incomprensibili, che producono falsi esuberi ed il ricorso, ingiustificato, agli ammortizzatori sociali, con aumento dei costi per i cittadini. Tutto questo – concludono – produce anche un effetto immediato e negativo sulle condizioni di lavoro e di vita dei lavoratori e sul servizio. Non siamo disponibili ad accettare una politica di frammentazione del settore giocando sull’abbattimento dei salari e dei diritti di chi lavora. Non permetteremo questo, anche perché questo non può che portare un peggioramento dei servizi”.