
Oltre 100 squadre del servizio antincendi boschivi della Regione Toscana, costituite da volontari e operai forestali e affiancati dalle squadre dei vigili del fuoco, sono intervenute per fronteggiare il gran numero di incendi che ha colpito oggi la nostra regione. In funzione la sala regionale, le 8 sale operative provinciali, 10 elicotteri della flotta regionale, assieme a 2 Canadair e un elicottero della protezione civile nazionale. Lo ha riferito il presidente della Regione Enrico Rossi, che ha seguito l’evolversi della situazione dalla Sala operativa della protezione civile regionale ed è stato per tutto il pomeriggio in contatto con Fabrizio Curcio, responsabile del Dipartimento nazionale di protezione civile.
“Si tratta di fare ancora meglio – ha affermato Rossi – e di attrezzarci di più, ma francamente il sistema di protezione civile regionale ha dato e sta dando buona prova di sé. Questi incendi così devastanti sono causati dalla siccità e dai venti settentrionali asciutti. Situazioni che in queste dimensioni così importanti si ripetono a cicli quinquennali: nel 2017, nel 2012, e ancora nel 2007 e nel 2003, a dimostrazione, come sostiene lo stesso Lamma, l’istituto climatologico della Regione, che si tratta di condizioni ed effetti derivanti dai mutamenti climatici”.
“Rispetto a tutto questo – ha aggiunto il presidente Rossi – è evidente che bisogna migliorare gli interventi sugli effetti, migliorare ancora di più l’antincendio e la prevenzione forestale e più in generale accrescere la consapevolezza e la responsabilità di tutti, assicurando alla giustizia eventuali criminali piromani”.
“Ma ancora più urgente per tutti – ha concluso Rossi – è la lotta contro le cause dei cambiamenti climatici. E’ necessario battersi perché si applichino gli accordi internazionali e impegnarsi perché si affermino stili di vita e modelli di produzione più rispettosi della natura”.
“Grazie a tutti coloro – ha proseguito il governatore – che in queste ore di emergenza sono impegnati sul fronte degli incendi con grande spirito di sacrificio, dedizione e capacità. Se i cittadini avessero potuto vedere il lavoro svolto da queste persone avrebbero avuto motivo di orgoglio per essere cittadini della Toscana e dell’Italia. Il sistema degli antincendi boschivi della Regione ha dimostrato di funzionare, ma può essere migliorato ancora di più lavorando su 3 linee. Primo, costruire un piano di prevenzione forestale pluriennale, combinando il lavoro già fatto con l’allestimento di sentieri frangifuoco. Secondo, continuare con la formazione a migliorare la preparazione già alta del personale dipendente e dei volontari. Terzo, aumentare nella cittadinanza la consapevolezza e la responsabilità dei rischi derivanti da comportamenti sbagliati”.
“Tuttavia – ha aggiunto Rossi – l’impegno non può essere solo della Regione. Il passaggio della forestale ai carabinieri ha sottratto mezzi e forze altamente qualificate alla prevenzione antincendi. Inoltre, la denuncia dei sindacati, Cgil in particolare, di carenza di organico dei vigili del fuoco e di vetustà dei mezzi, aerei e terrestri, richiede un impegno di investimenti da parte del Governo per garantire la sicurezza delle abitazioni e l’incolumità delle persone”.
“La Toscana – ha continuato il presidente Rossi – ha una dotazione di mezzi aerei sufficienti, avendo a disposizione 11 elicotteri. Credo sia venuto il momento di sapere quali Regioni non si sono adeguatamente dotate del loro sistema aereo antincendio, come ad esempio la Regione Sicilia. Ma quante altre sono nella stessa situazione? Vogliamo saperlo, perché la Regione Toscana ha fatto il suo dovere, ma non può vedersi negare mezzi aerei in momenti di emergenza perché impegnati dalla protezione civile nazionale in altre regioni che invece sono inadempienti. Una volta fatta la verifica delle Regioni inadempienti, si dovrà ordinare loro di mettersi in regola e allo stesso tempo si dovrà dotare adeguatamente la protezione civile nazionale perché non debba lesinare i mezzi in momenti di necessità”.
“Nelle prossime settimane – ha concluso Rossi – scriveremo alla presidenza del Consiglio, ai ministeri interessati e ai presidenti delle altre Regioni per fare un punto a livello nazionale e trovare le soluzioni più confacenti. Non è possibile che l’Italia vada a fuoco e non sia attrezzata adeguatamente per far fronte alla siccità e ai suoi effetti più devastanti, come appunto gli incendi”.