
Lo stato di salute dell’aria in Toscana, la rappresentazione delle principali sorgenti di inquinanti, le strategie e gli interventi da adottare e gli obiettivi che si intendono raggiungere. In commissione ambiente del consiglio regionale, presieduta da Stefano Baccelli (Pd), questa mattina (3 ottobre) si è discusso di piano regionale per la qualità dell’aria ambiente (Prqa). Un documento sul quale è appena terminata la fase della concertazione e che si prevede arriverà in aula a fine ottobre.
“I dati scientifici, alcuni anche stupefacenti – ha detto il presidente Baccelli al termine della comunicazione della giunta – meritano approfondimenti e una adeguata consultazione in commissione”. Secondo quanto riferito nel corso della seduta, il contributo maggiore alle emissioni di pm10 per le autovetture deriva dall’usura di freni, gomme e asfalto, ed è sostanzialmente indipendente dal tipo di vettura, sia essa più recente o con classe ambientale più vecchia. Portare a zero la percentuale di popolazione esposta a superamenti oltre i valori limite di polveri fini, ma anche di biossido di azoto, è un obiettivo che rientra nelle strategie del Prqa e che la giunta regionale intende perseguire “entro il 2020”. In parallelo è considerato strategico mantenere una buona qualità dell’aria nelle zone e negli agglomerati in cui i livelli degli inquinamenti sono “stabilmente sotto i valori limite”, oltre che aggiornare e migliorare il quadro conoscitivo e la diffusione delle informazioni. Sul quadro conoscitivo, in particolare, sono risultati incisivi i comportamenti individuali. Prescrizioni, incentivi e divieti sono strumenti di politica ambientale efficaci per governare comportamenti tangibili e sanzionabili, ma non utili a scongiurare determinati comportamenti, uno fra tutti la scelta di utilizzare la biomassa per riscaldamento. Da qui l’intenzione di adottare un’azione trasversale: promuovere una corretta educazione ambientale. Unico strumento forse capace di incidere sui comportamenti dei cittadini, oggi e domani. Sul settore della mobilità si prevede il completamento del sistema tramviario fiorentino, l’estensione del sistema tramviario fiorentino nell’area metropolitana, il potenziamento dei sistemi di interscambio fra modalità diverse di spostamento, l’acquisto di nuovi bus per il trasporto pubblico locale a minor impatto ambientale, il potenziamento dei sistemi a sostegno della mobilità dolce, ciclabile o pedonale, l’adeguamento dei criteri di sosta per la promozione della mobilità elettrica. Sul settore dell’urbanistica sono invece allo studio misure di mitigazione della polverosità diffusa originata da cantiere, ma anche la promozione dell’edilizia sostenibile e indirizzi specifici per la valutazione degli effetti sulla qualità dell’aria negli atti di governo del territorio e per la piantumazione di specie arboree in aree urbane, che agevolino l’assorbimento di particolato e ozono. Nel settore agricolo, anche grazie ad accordi con le associazioni di categoria finalizzati al raggiungimento di buone pratiche nello smaltimento di sfalci e potature, si punta al sostegno all’applicazione della tariffa puntuale per la raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani; all’incremento del numero dei centri raccolta comunali e la diffusione dell’autocompostaggio; alla riduzione delle emissioni di ammoniaca prodotte dall’agricoltura. Nel settore dell’industria, il piano punta a redigere indicazioni tecniche e amministrative per le autorizzazioni alle emissioni in atmosfera; accordi volontari per la riduzione di emissioni nel distretto produttivo del cuoio e del cartario; misure per la mitigazione delle emissioni di particolato nelle lavorazioni di cava. Il quadro economico e finanziario fotografa risorse, nel triennio 2017-2019, pari a circa 47 milioni per interventi di efficientamento energetico di edifici pubblici, immobili sedi di imprese e processi produttivi. Il fondo di garanzia per investimenti in energie rinnovabili dispone di un milione, mentre economie su risorse statali previste all’interno dell’accordo di programma tra ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare (Mattm), Regione Toscana e Comune di Firenze nel 2011, prevede circa 2 milioni da destinare come cofinanziamento a interventi previsti nei pac dei Comuni critici e per l’aggiornamento dell’inventario regionale delle sorgenti di emissione.