
La commissione regionale guidata da Gianni Anselmi (Pd) ha licenziato con parere favorevole a maggioranza le modifiche al testo unico del sistema turistico regionale su affittacamere, bed and breakfast e obblighi di comunicazione che le strutture ricettive e gli stabilimenti balneari devono inviare alla pubblica amministrazione. La proposta di modifica, firmata da Anselmi, Leonardo Marras, Antonio Mazzeo e Lucia De Robertis, ha incassato il parere favorevole del Pd, negativo M5s e lega nord, astenuta Forza Italia. Anselmi ha parlato di “aspetti migliorativi, aggiustamenti emersi dall’applicazione del testo unico così come approvato nel 2016”: cade per le strutture ricettive e gli stabilimenti balneari l’obbligo di comunicare periodicamente all’amministrazione le caratteristiche delle strutture stesse nel caso in cui non ci siano state variazioni rispetto all’ultima comunicazione.
L’obbligo rimane solo in caso di variazione e il termine entro il quale inviare la comunicazione è spostato dal 30 settembre al 30 aprile successivo alla variazione. Illustrato dallo stesso Anselmi un emendamento che consentirà ai bed and breakfast gestiti “in forma imprenditoriale” di somministrare bevande e alimenti ai clienti alloggiati. Allo stesso modo, si consentirà agli affittacamere che in virtù delle norme previgenti si erano attrezzati per fornire questo servizio di poter continuare ad erogarlo (in forma imprenditoriale) effettuando apposita comunicazione con la quale si trasformano in bed and breakfast. Si considera anche che spesso si tratta di strutture ricettive che si trovano in zone (ad esempio in aree rurali) lontane dai centri abitati, con scarsa presenza di attività di bar e ristorazione in prossimità. La Commissione ha poi licenziato con parere negativo di Pd e M5s, astenuti Fi e Lega nord, la proposta di legge di modifica al testo unico del sistema turistico regionale presentata dal consigliere Giovanni Donzelli (Fdi), per consentire alle residenze d’epoca di servire alimenti e bevande anche ai non alloggiati fino a al numero per cui sono autorizzate le singole strutture (massimo 25).