
Candidatura Unesco della via Francigena, partenariato Unione Europea – Africa, celebrazioni leonardiane 2019. Sono stati i questi i temi più importanti toccati nel corso della missione in Francia dalla vice presidente della regione Toscana Monica Barni.
Ieri (9 ottobre) la vice presidente ha incontrato il presidente del dipartimento della Loira, dove si trova anche il Castello di Amboise in cui soggiornò e morì Leonardo da Vinci, per collaborare al programma di celebrazioni leonardiane del 2019 e lanciare insieme il tema dell’identità europea e della contaminazione fra cultura scientifica e umanistica. “L’incontro – ha spiegato Barni – ha consolidato l’ipotesi di costruire un programma di iniziative coordinate per le celebrazioni che coinvolgeranno istituzioni culturali e scientifiche italiane e francesi”.
Oggi (10 ottobre) invece in mattinata, la vice presidente ha incontrato nella sede centrale dell’Unesco a Parigi, alcuni funzionari e la rappresentante permanente dell’Italia presso l’Unesco Vincenza Lomonaco per fare un’analisi preliminare di valutazione verso la candidatura della Via Francigena a sito Unesco. “Abbiamo definito – ha detto in questo caso Barni – il framework transnazionale da costruire per la candidatura con gli altri paesi europei attraversati dal percorso, Gran Bretagna, Francia e Svizzera e individuato gli aspetti tecnici da presidiare per il successo della candidatura”.
Nel pomeriggio, la vicepresidente della Toscana ha partecipato ad un’iniziativa promossa da Commissione europea, Cités Uniès France, Ministero degli esteri francese e Platforma, la Rete europea delle collettività locali, dedicata all’internazionalizzazione delle collettività territoriali. Nell’ambito del panel su Nuovo partenariato Africa-Unione europea: quale ruolo per le collettività territoriali ha sottolineato il ruolo delle collettività territoriali nella nuova fase di partenariato con l’Africa. “La Toscana – ha concluso Barni – in considerazione della sua lunga storia di cooperazione con numerose collettività territoriali africane, in questa nuova fase di partenariato con l’Africa potrà posizionarsi in una posizione di guida nell’impegno delle autorità locali europee per lo sviluppo di questo continente”.
Altro punto evidenziato è la cooperazione decentrata realizzata dalla Toscana grazie ad un sistema integrato composto da attori locali del territorio appartenenti al livello istituzionale, come province, comuni, università, servizi sanitari e alla società civile con associazioni, organizzazioni non governative, sindacati, eccetera.
In conclusione della visita, la vicepresidente toscana ha portato il proprio contributo sul punto relativo all’importanza di organizzare forum locali e regionali per consentire l’incontro tra funzionari eletti di Africa ed Europa in parallelo al vertice dei capi di stato Unione Europea – Unione Africana e sulle priorità che in occasione di questo summit, previsto a fine novembre, i governi locali e regionali dovranno proporre ai propri stati membri. “Ci concentreremo – ha detto – su alcune delle principali priorità individuate da UE e AU come investimento nei giovani, sviluppo economico, migrazione e integrazione. Ma ci impegneremo anche per l’inclusione di alcuni temi che non sono all’ordine del giorno e tuttavia di importanza cruciale come la mitigazione e l’adattamento al cambiamento climatico e ai suoi effetti”.