
“La Regione ha sottoscritto 5 milioni di quote del fondo housing toscano (fht) per la realizzazione di interventi in materia di alloggio sociale da realizzarsi sul territorio regionale secondo il progetto presentato dalla società di gestione Polaris real estate sgr spa. Così l’assessore regionale Marco Remaschi, che ha letto in aula la risposta dell’assessore Vincenzo Ceccarelli all’interrogazione di Giovanni Donzelli (Fdi) in merito ai risultati delle operazioni del fondo di investimento immobiliare per gli alloggi sociali.
Come spiegato dalla giunta regionale, Fht è un fondo immobiliare chiuso destinato all’investimento sul territorio nel settore dell’edilizia privata sociale per incrementare l’offerta di alloggi sociali per locazioni e canone calmierato. Sui risultati finanziari “al 30 giugno 2017 il fondo ha realizzato un utile effettivo pari a circa 3milioni di euro, distribuiti per 2milioni in applicazione delle previsioni del regolamento del fondo. La Regione non partecipa alla distribuzione degli utili”.
L’assessore ha fatto il punto sull’attuale portafoglio del fondo “costituito da 12 asset: 9 immobili a Firenze e Prato, edificati e locati in locazione calmierata (330 appartamenti); un immobile costruito a Prato per 22 appartamenti in vendita convenzionata di cui 20 già rogitati; un terreno da sviluppare a Prato per 119 appartamenti, un terreno a Scandicci per 50 appartamenti e un immobile in costruzione in acquisto a Prato per 22 appartamenti”. Si è precisato che “la Regione al fondo ha aderito tramite una procedura di evidenza pubblica e non ha ruolo in merito alla scelta dei partecipanti”.
Il capogruppo Donzelli ha precisato che “tra i soggetti che partecipano al fondo c’è anche l’istituto diocesano per il sostentamento del clero di Firenze” e “la giunta” in merito alla domanda se componenti della giunta avessero rapporti o interessi comuni extraistituzionali con i soggetti quotisti e/o coinvolti nelle operazioni di housing sociale “ha omesso di dire che in un immobile di questo istituto è residente l’assessore Saccardi”. “Sentiamo l’esigenza di capire se il rapporto tra questo istituto e l’assessore che si occupa del sociale è trasparente”. “Il canone calmierato – chiede Donzelli – è solo per l’housing sociale o anche per l’assessore?”.
“Ho preso in locazione dall’Istituto diocesano un immobile una decina di anni fa e non rivestivo nessuna carica pubblica, all’epoca facevo l’avvocato – ha risposto successivamente l’assessore Saccardi – Mi fu offerta la possibilità di un immobile completamente da ristrutturare e facemmo un accordo per cui avrei sostenuto le spese di ristrutturazione per un canone di affitto contenuto”.