
La “grave violazione” degli impegni assunti a seguito della mozione approvata dal Consiglio regionale nel dicembre 2015 per il riconoscimento della fibromialgia come malattia invalidante, al centro dell’interrogazione presentata dalla consigliera Monica Pecori (gruppo misto/Tpt).
Nel testo si ricorda l’impegno dell’Aula per “assegnare un codice di esenzione regionale per le prestazioni sanitarie fruibili dai pazienti affetti da fibromialgia riconosciuta” e si cita la nota di attuazione della mozione nella quale si parla “sbrigativamente” di “approfondimenti per un eventuale riconoscimento di esenzione per malattia cronica”.
L’assessore alla sanità, Stefania Saccardi, ha ricordato che stante la normativa vigente “non si ritiene riconoscibile l’esenzione dal ticket ai pazienti affetti da fibromialgia. L’unico caso di riconoscimento in tal senso, ci risulta essere nella Provincia autonoma di Bolzano”. Saccardi ha inoltre ricordato che già nel 2012 la Toscana aveva posto la questione dell’inserimento della sindrome fibromialgica nel novero delle patologie croniche e invalidanti, quindi “aventi riconoscimento del regime di esenzione dalla quota di compartecipazione al costo”. “Il ministero della Salute ha in più occasioni ribadito che non vi sono al momento le condizioni per l’inserimento di questa malattia nell’elenco di quelle croniche, poiché invalidante solo in alcuni casi e non necessariamente permanente” ha spiegato ancora l’assessore. Sul piano del percorso diagnostico e assistenziale, in attesa della prossima attivazione del nuovo organismo regionale di governo clinico e tenuto conto che la fibromialgia è una malattia non omogenea, Saccardi ha assicurato che sarà attivata una “commissione di esperti con l’intenzione di aggiornare il quadro di riferimento”.
Sul tema l’Aula ha approvato anche una mozione presentata da Sì – Toscana a sinistra per il riconoscimento di un codice identificativo di patologia per la fibromialgia, un pacchetto di prestazioni regionali e per il riconoscimento quale patologia cronica. L’atto è stato emendato dal Pd – per iniziativa del consigliere Nicola Ciolini – e punta ad “individuare criteri omogenei per tutte le aziende sanitarie della Toscana, per una presa in carico dei pazienti, e nelle more dell’inserimento della malattia all’interno dei livelli essenziali di assistenza, anche attraverso la collaborazione con l’organismo regionale per il governo clinico in corso di nomina”.
Secondo il consigliere Sì Paolo Sarti, e anche a seguito di quanto detto dall’assessore Saccardi, una “apposita commissione sarebbe già in grado di valutare, su base scientifica, quando e quanto la fibromialgia è invalidante e quando no”.