Toscana senza carbone entro il 2050. Al via lo studio

24 novembre 2017 | 13:08
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Toscana senza carbone entro il 2050. Al via lo studio

Essere autosufficienti nella produzione di energie rinnovabili nel giro di trent’anni così da essere completamente indipendenti dalle fonti fossili. È questo l’ambizioso obiettivo che si è fissata la Regione Toscana. Un tassello della strategia per raggiungere questo obiettivo, si chiama Toscana green 2050. È questo il titolo del progetto di collaborazione scientifica con il dipartimento di ingegneria dell’energia, dei sistemi, del territorio e delle costruzioni dell’Università di Pisa che vuole definire il potenziale delle energie rinnovabili in Toscana al 2050, tenendo conto delle possibili evoluzioni tecnologiche. Parte centrale del progetto, la geotermia, la principale fonte rinnovabile disponibile in Toscana. 

Con un costo totale di 95 mila euro di cui 57mila a carico della Regione Toscana, il progetto prevede di valutare le riserve geotermiche a disposizione per capire i possibili sviluppi soprattutto di tipo tecnologico e di analizzare anche le altre rinnovabili. Partendo poi anche dalle previsioni di miglioramento della tecnologia, saranno sviluppate le previsioni di producibilità di energia elettrica da fonti rinnovabili geotermica al 2050. Il consumo attuale di energia elettrica in Toscana ammonta a poco meno di 21mila gigawatt/ora all’anno. La produzione è di poco meno di 16 mila, con un deficit di circa 5.500 gigawatt/ora, di cui: 8450, circa il 53%, da fonte rinnovabile e 7454 da fonte convenzionale. Quindi in Toscana l’energia prodotta deriva già a maggioranza dalle fonti rinnovabili.

In questo senso, il governatore della Regione, Enrico Rossi, ha enucleato i motivi in forza dei quali il progetto si presenta realizzabile: “Mentre in materia di governo del territorio – spiega – abbiamo approvato norme che garantiscono uno sviluppo a consumo zero di suolo, abbiamo portato in Giunta due testi importanti che si inquadrano nei grandi temi dei cambiamenti climatici e della qualità dell’aria. Vogliamo collocare la Toscana tra le migliori Regioni d’Europa. Rispetto al problema rappresentato dalle polveri sottili e dal biossido di azoto, lo gestiremo insieme ai Comuni che presenteranno piani di azione locale per la riduzione di questi parametri. Per il resto puntiamo ad una Toscana capace di ridurre del 95% le proprie emissioni in atmosfera, producendo più energia attraverso le fonti rinnovabili, non ampliando la presenza della geotermia, ma aumentando la produzione di energia da fonte geotermica. E’ per questo che abbiamo deciso di affidare all’Università di Pisa un incarico per la redazione di un Progetto carbon free, i cui dettagli presenteremo nella metà del 2018”.Tra le fonti rinnovabili, la parte del leone spetta alla geotermia, che rappresenta da sola circa il 39% della produzione di energia elettrica totale e ben il 73,2% della produzione da rinnovabili. Il documento fornito al dipartimento di Ingegneria dell’energia di Pisa per gli approfondimenti, prevede per la Toscana all’orizzonte 2050 due scenari elaborati a partire da studi esistenti. Il primo, lo scenario tendenziale, prevede che in assenza di interventi normativi e tecnologici, ipotizzando una crescita in linea con l’andamento del pil, si arriverebbe ad una produzione di energia da fonti rinnovabili di 13.900 gigawatt/ora, di cui il 68% da fonte geotermica. Il secondo scenario, ricavato dalla Road map europea al 2050, tiene conto di elementi tecnologici innovativi di forte impatto e prevede 27.500 gigawatt/ora. Quindi, in entrambi i casi, l’obiettivo è quello di abbattere le emissioni di Co2 tra l’80 e il 95% grazie allo sviluppo delle fonti di energia rinnovabile. È a partire da questi scenari di base, che all’Università di Pisa è stato chiesto di effettuare gli opportuni approfondimenti per quanto riguarda lo sviluppo tecnologico, la produttività delle rinnovabili e, in particolare, le possibilità di sviluppo della geotermia data la peculiarità che la stessa ha nella nostra regione.