
Via libera del Consiglio regionale alla terza variazione al Bilancio di previsione 2017-2019 della Regione. Si sono espressi a favore i gruppi di maggioranza, mentre quelli di minoranza hanno votato contro: 22 voti favorevoli e 12 contrari, sugli interventi normativi collegati alla variazione. Sulla legge di terza variazione, su 32 presenti, 21 voti favorevoli e 11 contrari.
Nel corso della votazione, è stato approvato un emendamento della stessa Giunta, illustrato in Aula dall’assessore Vittorio Bugli, relativo alle somme stanziate per la popolazione colpita dall’evento alluvionale nel territorio livornese: “Modificheremo la destinazione degli 8 milioni di aiuti impegnati per il sostegno sociale alle famiglie colpite dall’alluvione – ha spiegato Bugli –. Al momento, abbiamo un volume di richieste dalle famiglie molto più basso rispetto alla somma che abbiamo stanziato: il termine per la presentazione delle richieste scade il 7 dicembre ed è ormai chiaro che non arriveremo neppure vicini a quella somma complessiva. Lo stanziamento rimane comunque destinato all’evento alluvionale di Livorno: 3milioni andranno a rispondere direttamente alle richieste delle famiglie, gli altri 5milioni, degli 8 impegnati, saranno destinati ai Comuni interessati per rispondere così alle loro necessità di risorse per interventi effettuati nell’urgenza del momento”.
Tra gli ordini del giorno, collegati alle due leggi, ricordiamo quello del Partito democratico, sulla valorizzazione e tutela del tartufo – approvato dall’aula – che chiede alla Giunta di coordinare le azioni all’interno del nuovo quadro normativo; e l’ordine del giorno del Movimento 5 Stelle, che chiedeva di rimodulare, nel 2018, l’erogazione dei 100 mila euro per il teatro Ernesto Rossi di Pisa. L’atto è stato bocciato, ma come annunciato dalla vicepresidente della Giunta regionale Monica Barni: “andremo oltre l’ordine del giorno, attraverso una procedura di federalismo demaniale il bene passerà alla Regione, così daremo slancio alle attività del teatro”.
Davanti a queste operazioni esprimiamo disagio e difficoltà”, così ha esordito il consigliere Gabriele Bianchi (M5S), dando il “la” al dibattito sulla terza variazione di bilancio e sugli interventi collegati. “Accanto alle azioni positive su Livorno, registriamo la situazione critica della sanità, con l’accantonamento di 60milioni di euro – ha concluso – insieme all’operazione Creaf (Centro di ricerca e alta formazione)”.
Sempre di sanità ha parlato anche il capogruppo di Forza Italia Stefano Mugnai: “Ogni anno si drenano risorse da servizi importanti per andare a coprire il bilancio della sanità toscana – ha affermato –. L’ipotesi di commissariamento non sarebbe certo un bel biglietto da visita”. Il consigliere ha inoltre espresso perplessità sul contratto-ponte relativo al Tpl e sulle ulteriori risorse per il Creaf.
In questa variazione di bilancio, che definirei “ultimo aggiustamento”, ha affermato il portavoce dell’opposizione Claudio Borghi (Lega nord), “è logico ci siano operazioni condivisibili, ma le grosse cose che non funzionano ci portano a dare un giudizio negativo”. In primis, il consigliere ha parlato di “accrocchio” sul Trasporto pubblico locale: “Da tempo si sapeva ciò che non andava”, ha osservato.
Giudizio nel complesso negativo, sulla terza variazione di bilancio e sugli interventi collegati, anche da parte della consigliera Monica Pecori (Gruppo misto-Tpt), che si è chiesta perché “certe risorse non siano state spese”. Tra i temi affrontati, ricordiamo la non condivisione sui finanziamenti tolti ai privati per l’adeguamento sismico.
Su altra lunghezza d’onda il consigliere Paolo Bambagioni (Pd): “Riconosco lo sforzo e l’attenzione continua della Regione nella gestione dei soldi pubblici, per mantenere certi equilibri”, ha affermato. Sul fronte della sanità, Bambagioni ha parlato di provvedimenti di razionalizzazione e di risorse per far fronte al sistema. In tema di trasporto pubblico locale, invece, di “scelta politica coraggiosa sulla gara unica e di circa 230 nuovi pullman”.
Voto contrario sull’ultima variazione al bilancio regionale arriva da Sì-Toscana a sinistra. Lo annuncia in Aula il capogruppo Tommaso Fattori, confermando la contrarietà “al quadro complessivo delle scelte”, senza tacere degli “interventi condivisibili, come la destinazione aggiuntiva per l’alluvione di Livorno”. I punti “fortemente critici” riguardano la sanità, prosegue Fattori, “con il problema oggettivo del buco nel bilancio, e conti che saranno peggiorati dalla controriforma del sistema sanitario. È poco corretto dover assorbire per la sanità una serie di risorse che si sarebbero dovute destinare altrove. Così come è scandaloso il problema del payback”. Riguardo al trasporto pubblico regionale, “il bando era stato fatto male, ora abbiamo appreso del contratto-ponte dalla stampa. Si prevede un aumento tariffario senza alcun miglioramento del servizio offerto ai cittadini”. E, infine, “registriamo una imperizia a monte sull’edilizia residenziale pubblica”.
La posizione del Partito democratico è stata espressa dal capogruppo Leonardo Marras, che ha voluto aprire l’intervento con una “notazione personale”, per ringraziare “tutti i colleghi per la partecipazione, l’affetto che hanno dimostrato in questi giorni verso di me e verso la mia famiglia. Trovo che non ci sia nulla di coraggioso nella mia decisione di essere oggi qui e di prendere la parola, è semplicemente il nostro dovere. Lo faccio con questo spirito, cercando di interpretare questo nostro ruolo, che è impersonale e ha bisogno di essere usato nel modo che ci è richiesto dai cittadini”.
Nel merito del dibattito, il capogruppo saluta “positivamente” la variazione di bilancio in esame: “Siamo di fronte all’aggiustamento finale di un bilancio gestito con grande oculatezza, perché la Regione non arretrasse, pur dovendo contribuire al risanamento dei conti dello Stato. L’abbiamo fatto senza arretrare di una virgola rispetto alla qualità dell’intervento pubblico”. Sulle questioni “che emergono più delle altre: riguardo al contratto-ponte per il Tpl, si tratta di un tentativo di non buttare via due anni in attesa che la Corte di giustizia europea si pronunci, non sulla qualità del bando, ma sulla capacità soggettiva di un concorrente di partecipare alla gara”. Quanto alla sanità regionale, “non si può dimenticare che il nostro sistema è da alcuni anni il primo in Italia per i livelli essenziali di assistenza e il primo come benchmark per gli esiti di salute”. Il problema del payback: “Dal 2013 non lo abbiamo avuto completo, dal 2016 dobbiamo averlo per intero. Se non rimaniamo scoperti è grazie alla solidità del bilancio della nostra sanità”.
Secondo Andrea Quartini (Movimento 5 stelle), siamo di fronte “a qualcosa di già visto e rivisto, legato alla necessità di prevenire il rischio di un piano di rientro”. Anche, “di prevenire il rischio di commissariamento, che non farebbe piacere neppure alle opposizioni: sarebbe un grosso guaio che ricadrebbe sulla salute dei cittadini”. C’è una “grande inconsistenza della capacità di chi governa di regolare il problema del payback con Big Pharma”, per il quale il governo nazionale “precarizza le Regioni” e che si manifesta come “una responsabilità autentica della politica”. Riguardo alle politiche sociali e abitative, “sono nel dimenticatoio di questa maggioranza – aggiunge Quartini –. Le politiche sulle abitazioni sono assolutamente non strategiche: 25mila famiglie avrebbero i requisiti per avere la casa popolare. Delle famiglie che chiedono case popolari, il 97 per cento si sente rispondere no da questa Regione”.
Per Giacomo Giannarelli (Movimento 5 stelle), “chiunque si troverà a governare questa Regione avrà grandi difficoltà a chiudere i bilanci, con i pesanti tagli che sistematicamente, negli ultimi vent’anni, governi di centrodestra e centrosinistra hanno operato sulle Regioni. Le grandi aziende farmaceutiche devono ancora allo Stato somme impressionanti, per quasi un miliardo di euro: mi sono chiesto se abbiano finanziato negli ultimi anni i partiti politici e la risposta è sì”. Sul trasporto pubblico locale, “la seconda voce di spesa del bilancio regionale”, Giannarelli osserva che “solo dal prossimo anno inizieremo il monitoraggio dei gestori e parleremo di un piano economico-finanziario che ad oggi non c’è”. Il contratto-ponte “segnerà due anni di periodo transitorio fatti di grandissima incertezza. Bisogna governare il rischio collegato alla possibilità che la sentenza sulla gara non arrivi nei tempi previsti”.