
In che modo si deforma il terreno, dove e in quali tempi? In Toscana è possibile saperlo e in questo modo attivare interventi di prevenzione che permettano di anticipare possibili frane, smottamenti o dissesti e diminuire i rischi legati alle alterazioni del territorio. Prima Regione in Italia, la Toscana ha finanziato con 650mila euro dalla fine del 2016 a oggi un progetto di monitoraggio continuo delle deformazioni del terreno del territorio regionale toscano tramite interferometria radar satellitare. Queste attività sono svolte dal Dipartimento di scienze della terra dell’Università di Firenze (in particolare, dai professori Nicola Casagli e Federico Raspini) in collaborazione con il Consorzio Lamma, partner del progetto, che si occupa della creazione di una applicazione web per la rappresentazione e diffusione dei dati elaborati, e la partecipazione del dipartimento nazionale di Protezione Civile.
Quanto realizzato fino ad oggi mantiene carattere sperimentale per i prossimi due anni, in modo da verificare i risultati. Dopodiché sarà reso strumento ordinario di monitoraggio come lo sono la rete pluviometrica e idrometrica.
“Un progetto innovativo – ha commentato il presidente Enrico Rossi – che ci consente, prima regione in Italia a fare un intervento di questo tipo, di costruire una politica non solo sull’emergenza ma di prevenzione. Una politica che tende quindi alla riduzione dei rischi. Adesso il problema per noi, e lo vedremo quando faremo la nuova legge della protezione civile regionale alla luce del nuovo codice, è tradurre queste informazioni in strumenti di governo che dovranno riguardare noi stessi dal punto di vista dell’urbanistica e della difesa del suolo, ma anche i Comuni e tutti i settori dello stato che sono interessati”.
“Questa collaborazione – ha aggiunto l’assessore regionale all’ambiente e protezione civile Federica Fratoni – unica nel panorama nazionale, rappresenta uno strumento conoscitivo straordinario, a disposizione non solo della Regione ma anche di tutti gli enti locali, per svolgere al meglio le funzioni di governo del territorio”.
L’attività dal 2016 a oggi
Nell’ottobre 2016 è stato stipulato un accordo fra il Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Regione Toscana ed il Dipartimento di scienze della terra dell’Università degli Studi di Firenze attraverso il quale la Regione Toscana ha finanziato un’attività relativa all’utilizzo in modalità operativa del monitoraggio in continuo delle deformazioni del terreno del territorio regionale toscano tramite interferometria radar satellitare. Questa tecnologia rappresenta lo strumento più all’avanguardia per la misura degli spostamenti superficiali e consente l’individuazione, la mappatura e l’analisi di quelle aree interessate da deformazioni connesse a fenomeni di dissesto idrogeologico come frane e subsidenza indotta da pompaggi della risorsa idrica o legata allo sfruttamento della risorsa geotermica.
Questi dati possono essere utilizzati anche per il monitoraggio di infrastrutture come porti, tracciati stradali, ponti, cavalcavia e viadotti, per valutare la stabilità di edifici e per mettere in evidenza e controllare fenomeni di instabilità in aree di cava. L’obiettivo generale delle attività è il monitoraggio in continuo dello scenario deformativo del territorio della Regione Toscana. Un approccio finalizzato ad aggiornare in modo dinamico e continuo il quadro conoscitivo del territorio regionale per il rischio idrogeologico e geomorfologico e a rilevare tempestivamente situazioni di criticità tramite l’individuazione di aree anomale, ovvero di quelle zone che si muovono in modo non consistente con il passato e che quindi necessitano di ulteriori indagini ed approfondimenti.
I risultati delle attività svolte sono trasmessi alla Direzione di difesa del suolo e Protezione Civile tramite periodici bollettini di monitoraggio che contengono informazioni, specifiche e sempre aggiornate, delle deformazioni in atto.