Approvate modifiche alla legge sulla pesca nelle acque interne

26 giugno 2018 | 16:16
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Approvate modifiche alla legge sulla pesca nelle acque interne

Le norme che regolano l’esercizio della pesca nelle acque interne non si applicano alle acque presenti nei parchi nazionali, nelle riserve naturali statali e nelle aree protette regionali. La modifica, approvata dall’aula del Consiglio regionale a maggioranza, prevede l’esclusione delle acque interne presenti nelle aree protette dall’ambito dell’applicazione della legge 7 del 2005 sulla gestione delle risorse idriche e la regolamentazione della pesca nelle acque interne.

“La modifica, necessaria per evitare l’avvio del procedimento di impugnativa costituzionale – come sottolineato dal presidente della commissione sviluppo economico e rurale Gianni Anselmi (Pd) – deriva dal fatto che in sede di esame della legge regionale, il Ministero dell’ambiente aveva sollevato dubbi di legittimità nella misura in cui non si prevedeva di escludere dall’ambito di applicazione della legge le acque interne nei parchi nazionali, nelle riserve statali e nelle aree protette regionali”. La disciplina di tali aree ricade, infatti, nella competenza legislativa esclusiva statale.
Nella proposta di legge si reintroducono poi, a tutela della fauna ittica, i divieti di installazione di reti da pesca a una distanza inferiore a 30 metri da scale di monta e di prese d’acqua, sbocchi di canali, cascate naturali o artificiali.
Tommaso Fattori (Sì Toscana a sinistra) ha parlato di intervento normativo “utile e doveroso”, ma “per tutelare la fauna ittica dovrebbe essere vietato pescare, con qualsiasi rete, in alcuni spazi di aree particolarmente sensibili”.
L’aula di palazzo del Pegaso ha votato a maggioranza la proposta di legge: su 24 votanti, 18 hanno votato a favore, 6 contro e 7 astenuti.