Bagarre in Consiglio regionale sulla nuova legge elettorale

3 luglio 2018 | 16:00
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Bagarre in Consiglio regionale sulla nuova legge elettorale

Il presidente del Consiglio regionale “si faccia garante” delle regole istituzionali, dei valori costituzionali e dello statuto dell’assemblea legislativa e “introduca una prassi: nei due anni precedenti le elezioni non si possono presentare modifiche alla legge vigente”. Il consigliere del Movimento 5 stelle Giacomo Giannarelli in apertura dei lavori del Consiglio regionale di oggi (3 luglio), chiede la parola e invita il presidente Eugenio Giani a scongiurare ipotesi di modifica dell’attuale legge elettorale. “Non cambiare le regole a gioco iniziato” è l’esortazione che fa Giannarelli per evitare quello che a suo dire sarebbe un “attacco alla democrazia”.

Il presidente Giani, esprimendo una “personale opinione”, parla di “anomalia della Toscana, unica regione a prevedere il ballottaggio”. A detta del presidente, il secondo turno “non è pertinente, occorre superarlo” e considera come termine ultimo per lavorare a una modifica quello dei “sei mesi antecedenti le elezioni. Ritengo potrebbe essere il momento giusto – dichiara, esprimendo con forza le sue considerazioni che riassume in quattro punti – : “Economia, trasparenza, distanza, equilibrio”. In linea con quelli che sono i capisaldi che muovono il Movimento 5 stelle, ricorda Giani, non avere il secondo turno porterebbe un risparmio.
Convinto della necessità di una legge diversa per la Toscana è il capogruppo Sì – Toscana a sinistra Tommaso Fattori che ricorda di essere stato tra quelli che hanno presentato ricorso all’attuale legge. Fattori chiede però di “uscire dal nodo ballottaggio” perché “non è il solo punto da affrontare. Questa legge altera la rappresentanza, bisogna affrontare l’impianto nel suo insieme”.
“Si vuole togliere il ballottaggio solo per paura, ma questa legge è stata fortemente voluta dal Pd – dichiara il capogruppo della Lega Elisa Montemagni -. L’avevamo pensato dopo la prima vostra batosta elettorale e ancora di più dopo la recente perdita di tre capoluoghi di provincia”. Il capogruppo chiede di “riportare la discussione nelle sedi opportune” e non lasciare che il dibattito si svolga sui giornali.
Il presidente del Pd, Leonardo Marras, chiarisce che il gruppo “non ha presentato proposte di modifica” e parla di “assalto alla diligenza da parte delle opposizioni. Verrebbe quasi voglia di depositare un testo ora dichiara, rispondendo al “commento pregiudiziale” rilasciato dalla capogruppo della Lega. Marras è comunque convinto che le regole “devono essere scritte in maniera collegiale” e sui recenti risultati delle amministrative avverte i vincitori: “Uscite dall’euforia. Adesso avete il compito di governare città e Paese e noi stiamo dalla parte di chi collabora”.