
Via libera a maggioranza al bilancio di esercizio 2017 di Irpet (Istituto regionale per la programmazione economica della Toscana). Il Consiglio ha votato in chiusura dei lavori di ieri (3 luglio). Secondo quanto riportato nell’atto, alla chiusura 2017, I’Istituto registra euro 292mila 551 di utile, che per euro 58mila 510 aumenterà il fondo di riserva e il restante euro 234mila 041 sarà restituito alla Regione Toscana.
A fronte di un valore della produzione pari a 3milioni 767mila 084 euro, i costi sono di euro 3milioni 338mila 246, con una differenza di 428mila 838 euro. Dopo le imposte il risultato di esercizio è appunto euro 292mila 551. Il volume complessivo delle entrate, come è stato spiegato in commissione dal direttore di Irpet Stefano Casini Benvenuti, si è ridotto di quasi il 18 per cento per due motivi: la cessazione del gruppo finanziato con i fondi europei Raison 20.20, nato per favorire l’utilizzo dei finanziamenti da parte delle imprese, da un lato; dall’altro la diminuzione del 37 per cento rispetto all’anno precedente del costo di attività di ricerca, pari a 245mila 500 euro, che trovavano copertura da risorse provenienti da fondi di sviluppo e d’investimento europei.
Da qui la decisione di aumentare il contributo ordinario di 300mila euro. C’è un ricorso più alto alle collaborazioni esterne, che però non incide molto sul costo complessivo del personale, perché sono scaduti i contratti di lavoro autonomo di natura coordinata e continuativa attivi fino allo scorso anno. Aumentano in modo consistente da 4mila a 89mila euro i contributi per attività comuni svolte con organismi pubblici diversi dalla Regione Toscana, legati a ricerche istituzionali. Il complesso di tale attività di ricerca passa da poco meno di 56mila euro nel 2016 a poco più di 321mila nel 2017 per le attività di natura istituzionale, richieste dagli organi e dalle strutture regionali.