Gestione immigrazione alla Regione, dubbi dalla Lega

27 luglio 2018 | 14:05
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Gestione immigrazione alla Regione, dubbi dalla Lega

Fa discutere la richiesta di maggiore autonomia per la gestione dei migranti che il governatore della Toscana Enrico Rossi ha fatto al ministro per gli affari regionali e l’autonomia, la leghista Erika Stefani. A parlare di proposta indecente è la senatrice Tiziana Nisini, che giudica quella di Rossi l’ennesimo tentativo della sinistra di mettere le mani su un business che Salvini sta nel giro di pochi mesi stroncando: “La volontà della Lega di chiedere maggiore autonomia dallo Stato centrale su importanti materie, nasce dall’esigenza di dare risposte più efficienti ai bisogni dei cittadini sui loro territori cosa che, purtroppo, con questa architettura verticistica dello Stato, spesso è molto complicato da fare. In virtù di questo, la proposta del governatore Rossi di chiedere maggiore autonomia per la gestione dei migranti mi sembra evidente che non sottoindenda a questa esigenza, quanto piuttosto a quella di far continuare imperterrite le cooperative professioniste del business dell’accoglienza ad operare indisturbate e con la solita copertura politica che i governi di centrosinistra hanno garantito loro per anni. Oltre ad essere un affronto alla volontà del popolo italiano, che alla scorse elezioni ha dato alla sinistra un segnale inequivocabile, è un maldestro tentativo di aggirare quanto di buono sta facendo il nostro ministro dell’interno Matteo Salvini, che invitiamo tutti a continuare nella sua incessante azione di blocco dell’immigrazione clandestina che sta dando tangibili risultati”.

A Nisini fa eco la capogruppo in consiglio regionale Elisa Montemagni, che attacca il modello toscano di accoglienza: “È superfluo ribadire che come Lega siamo molto favorevoli a percorsi di autonomia che diano alle regioni più virtuose la possibilità di amministrare competenze importanti per dare risposte sempre più efficienti ai cittadini. Sul tema dell’autonomia parla la storia del nostro partito per noi, così come la risoluzione che ricordiamo aver presentato per primi in consiglio regionale. Vedere avventurarsi la sinistra su questo argomento e sentire Rossi che chiede maggiore autonomia per la gestione dei migranti, da un lato ci fa sorridere, poiché tecnicamente sarebbe materia esclusiva dello Stato, e dall’altra ci preoccupa non poco perché, a giudicare dal genere di amici che Rossi si vanta di avere, sarebbe per la Toscana come aprire le porte dell’inferno. Il modello di accoglienza diffuso tanto sbandierato dal Pd toscano è un modello profondamente sbagliato e potenzialmente più pericoloso di tutti gli altri perché è come spandere a macchia di leopardo un problema che invece va risolto a livello nazionale ed internazionale, così come sta facendo egregiamente il ministro Salvini”.