La Lav contro il piano di contenimento dei lupi: “Incostituzionale”

9 agosto 2018 | 14:12
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La Lav contro il piano di contenimento dei lupi: “Incostituzionale”

“Dopo Trento, Bolzano e Veneto, ora anche la Toscana, per bocca del suo assessore Remaschi, annuncia l’approvazione di una legge ‘ammazzalupi’. Consapevole che anche questa andrà a infrangersi sul muro dell’incostituzionalità a seguito dell’impugnazione governativa già dichiarata dal ministro Costa”. Interviene così la Lega anti vivisezione in merito alla legge regionale volta alla riduzione del numero dei lupi presenti sul territorio regionale. Un intervento che riguarda anche il territorio della provincia di Lucca.

“Sembra che Regioni e Province autonome facciano a gara per perdere tempo e sprecare risorse pubbliche, proponendo soluzioni che già sanno essere impraticabili – dichiara Massimo Vitturi, responsabile Lav area animali selvatici –: meglio sarebbe che impegnassero il loro tempo aiutando e sostenendo gli allevatori nell’attivazione delle misure di prevenzione, unico sistema che ha dimostrato piena efficacia”.
“La Regione Toscana, a giustificazione della sua posizione, lamenta una spesa annua superiore a 1 milione di euro per risarcire i danni subiti dagli allevatori – afferma la Lav -. Peccato si dimentichi di precisare che agli allevatori, per poter accedere all’indennizzo, basta autocertificare l’adozione di misure di prevenzione. È lecito supporre che senza un reale controllo sull’effettiva messa in opera dei sistemi anti-predazioni, non è possibile neanche verificare il reale impatto delle predazioni, che ogni anno in Toscana arrivano a più di 500 denunce, con conseguenti rimborsi dei danni”.
“Solo l’approvazione del Piano nazionale di conservazione e gestione del lupo, con l’esclusione della parte che prevede il ricorso alle uccisioni – conclude la Lav – consentirà finalmente di attivare le tante azioni previste a tutela delle attività umane e dei lupi stessi. Il ministro Costa ha già annunciato che il lavoro sul piano lupo ripartirà a settembre, ma evidentemente Bolzano, Trento, Veneto e Toscana non si accontentano e stanno cercando di forzare la mano”.