Coldiretti: “Sulla gestione dei caprioli non si può tornare indietro”

28 agosto 2018 | 14:26
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Coldiretti: “Sulla gestione dei caprioli non si può tornare indietro”

“Sui caprioli non si può tornare indietro”. Così Condiretti Toscana che giudica negativamente un pronunciamento del Tar che ha bloccato il piano regionale 2018-2019 di prelievo dei caprioli, approvato dalla giunta regionale a giugno scorso, nella parte che riguarda l’abbattimento delle femmine e dei piccoli previsto nel periodo estivo dal 15 agosto al 30 settembre. Secondo Coldiretti gli esemplari di questa specie di ungulati sarebbero in continuo aumento, provocando gravi danni alle coltivazioni.

“Contestualmente i giudici amministrativi hanno convocato in termini tempestivi la camera di consiglio – informa Coldiretti Toscana – fissata per il giudizio definitivo per il giorno 11 settembre. Il ricorso in questione non è stato presentato da un’associazione ambientalista, come accaduto in modo analogo nella limitrofa Umbria, ma da una associazione di cacciatori. Il piano di prelievo dei caprioli era orientato a contenere la presenza di questi ungulati che arrecano danni crescenti alle imprese agricole e che hanno raggiunto una consistenza nel territorio toscano stimata in oltre 200 mila capi. Considerando che nella stagione precedente il tasso di abbattimento dei caprioli si è fermato al 54% di quanto programmato, la Regione Toscana aveva inteso derogare rispetto al parere tecnico dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale consentendo gli abbattimenti di femmine e piccoli nel periodo di maturazione delle uve”.
“Ricordiamo – spiegano ancora da Coldiretti – che il problema dei danni arrecati all’agricoltura dagli ungulati in genere è una delle motivazioni che hanno portato nel 2016 al varo della cosiddetta ‘legge obiettivo’, approvata tra vivaci polemiche. Una legge fortemente voluta da Coldiretti e nata grazie alla sensibilità mostrata dalla Regione che aveva come obiettivo il contenimento della popolazione di cinghiali, caprioli, cervi e daini attraverso una intensificazione delle attività di caccia nelle aree ‘non vocate’, quelle più tipicamente agricole nelle quali si registrano pesanti danni alle coltivazioni”.
“È importante – sottolinea Coldiretti Toscana – mantenere un livello alto di guardia per non lasciare da sole le imprese agricole ad affrontare un problema che rischia di mettere a rischio anche la loro sopravvivenza. Per questo le vicende di questi giorni, con la decisione che assumerà il Tar l’11 settembre e la disponibilità dichiarata dalla Regione per interventi di ‘aggiustamento’ della normativa saranno elementi importanti per ridisegnare un’efficace strategia volta a contenere i danni e consentire alle imprese agricole la normale programmazione produttiva. Nella gestione dei caprioli non si può tornare indietro”.