
“Il fatto è grave perché da un mese non si sa più dove conferire e smaltire il cosiddetto ‘bottino’, e adesso la situazione sta divenendo esplosiva. Che aspetta la Regione a occuparsene sul serio?”. A domandarselo è il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti all’indomani della sentenza del Tar lombardo che ha bloccato la dispersione dei liquami in agricoltura. L’esponente di Forza Italia aveva paventato che il riverbero toscano della decisione avrebbe prodotto disagi e progressiva impasse nel sistema.
“Dopo il pronunciamento del tribunale amministrativo della Lombardia del 3 agosto scorso – ricorda Marchetti – l’assessore aveva tranquillizzato disponendo che quel materiale sarebbe stato accolto nelle discariche. A un mese quasi esatto da quel ‘piano B’, purtroppo si scopre che avevamo ragione e che il provvedimento non basta e non funziona. In alcuni territori, come in Versilia, i cittadini e i turisti sono rimasti per tutto il tempo ostaggio di miasmi, perché prima di essere avviati in discarica quei fanghi vanno essiccati”.
“Dal punto di vista degli operatori, poi – conclude Marchetti – ecco che le ditte di autospurgo si avviano a passare dagli allarmi di un mese fa al blocco dell’attività di vuotatura delle fosse biologiche di adesso, coi condomini e le abitazioni destinati a tenersi le loro acque nere non si capisce come e dove. E la Regione che fa? L’assessore ieri ha detto ‘portate pazienza che presto andrà meglio’. Ma come? In virtù di cosa? Non ci risulta che altre azioni siano state avviate. Il timore è fondato: di questo passo ci muniranno di mollette per il naso. Questo, però, è dilettantismo”.