
La Toscana piace sempre. Lo ha dimostrato il successo del suo padiglione al festival Terra Madre salone del gusto tenutosi al Lingotto di Torino e dedicato al tema #foodforchange. Uno stand che ha visto anche la visita dell’ex ministro per le politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina soffermatosi ad assaggiare il rocchino di sedano al ragù preparato dal cuoco dell’Alleanza toscana Paolo Arnetoli e ad osservare l’Apina StreetFoody, mezzo attrezzato per il track food made in Tuscany. Che la Toscana piaccia al grande pubblico lo dimostrano anche i 34 incontri dedicati ai territori, alla biodiversità, alla tradizione e innovazione, all’educazione, su un totale di sessanta organizzati nelle aree diffuse tra laboratori dei presidi toscani, Oil bar, via dei Mercati, e le conferenze dentro a fuori dal Lingotto Fiere, sempre da tutto esaurito, con un pubblico variegato e interessato a conoscere il territorio e ad “assaggiarlo”. Grande successo hanno riscosso anche i prodotti lucchesi presenti al salone: il pomodoro canestrino e il fagiolo rosso.
In merito al successo Gianrico Fabbri dell’esecutivo regionale ha sottolineato: “Uno stand sempre vivo, anche nei momenti in cui non c’erano conferenze le persone venivano a chiedere e a prendere brochure. Ben 34 gli incontri organizzati e altri 13 con il cibo all’Apina track food. Numeri importanti. Siamo riusciti a portare a Torino tutti i progetti che caratterizzano la nostra rete di Terra Madre Toscana, a partire dagli orti sociali e gli orti in condotta, la collaborazione con le due scuole alberghiere Isis Vasari di Figline e Martini di Montecatini, e con le circa quaranta amministrazioni comunali intervenute, ma anche la presentazione dei presidi del pomodoro canestrino di Lucca, il fagiolo zolfino, l’olio di oliva minuta, il pecorino della montagna pistoiese, la tarese del Valdarno. Siamo riusciti a portare uno spaccato importante. Da sottolineare inoltre la collaborazione con Cosvig, Consorzio per lo sviluppo delle aree geotermiche, socio fondatore della Comunità del cibo ad energie rinnovabili della Toscana, prima comunità del cibo al mondo composta da aziende del settore agroalimentare che realizza i propri prodotti utilizzando energie rinnovabili e materie prime locali, che ha contribuito ad arricchire la presenza e i momenti educativi. Le comunità e le cooperative sociali che si sono alternate come la coop Beta due onlus con l’inserimento sociale attraverso la preparazione della quinta gamma tutti i giorni, il progetto della cooperativa sociale Parco del mulino di Livorno e i ragazzi down col loro panino cacciuccoso, l’Aia di Ramarella a Pergine, a significare che l’aspetto sociale per noi è importante e dà le dimensioni di quanto il cibo possa andare oltre alle proprietà organolettiche e al territorio: il cibo come riabilitazione”.
“Da sottolineare – prosegue Fabbri – le nuove collaborazioni come con il Comune di Chiusi, dove dal 13 al 16 giugno 2019 si svolgerà il Consiglio internazionale e vedrà quindi la Toscana ancora al centro delle decisioni e degli indirizzi da dare alla nostra associazione. Successo anche per le presentazioni come la Doc Valdarno al Palazzo Reale, il consorzio Doc Montecarlo, i vignaioli di Montepulciano che hanno raccontato il percorso intrapreso con il nuovo disciplinare di produzione. Importanti anche le attività educative svolte proprio da Slow Food Toscana come il laboratorio sensoriale di dire, fare, gustare per le famiglie alle prese col il riconoscimento olfattivo e tattile. Voglio ricordare la presenza dei Mercati della terra di Montecatini e Montevarchi. Anche le aree montane toscane hanno avuto il loro spazio. Tre zone montane come la montagna pistoiese, il Mugello, e il Pratomagno diviso tra Casentino e il Pratomagno che guarda al Valdarno. Il tutto, con il patrocinio della Regione Toscana”.
Al termine di questi cinque giorni torinesi a Terra Madre Salone del Gusto 2018 lo sguardo è già rivolto avanti per la Toscana: “Ad ottobre in Toscana un altro motivo di orgoglio – spiega Fabbri -. Ospiteremo infatti per il terzo anno consecutivo, il 13 ottobre, la presentazione della guida vini Slow Wine in una giornata che sarà la più grande degustazione di vini d’Italia. Lo stesso giorno si svolgerà il “Premio Pontremoli” in collaborazione con Slow Food Toscana che assegnerà un riconoscimento a giovani agricoltori toscani meritevoli che operano in contesti di particolare svantaggio, o d’isolamento geografico e sociale. Sempre quel fine settimana infine saremo ospiti al Festival delle Regioni a Treviso con dieci presidi”.