
Interrogazione in aula sull’alimentazione negli ospedali. In particolare l’interrogazione, che cita studi e pubblicazioni, ricorda le linee di indirizzo per gli enti gestori delle mense anche ospedaliere rilasciate nel 2018 dal Ministero della salute: si vuole prevenire lo spreco connesso alla somministrazione dei pasti, ma al contempo si prevedono procedure di prenotazione e somministrazione “individuali, semplificate e flessibili ”che tengano conto delle “specifiche necessità, fabbisogni e scelte nutrizionali”.
Le segnalazioni che giungono dai cittadini in Toscana, afferma M5S, “mostrano una realtà totalmente contrapposta”. Si interroga la Giunta per sapere se, nella nostra regione, “esista un sistema di linee guida globale ed evoluto” volto a rispettare i parametri indicati, laddove la qualità del cibo e il suo costo siano solo una parte del “sistema alimentare” ospedaliero, e se vi sia un monitoraggio del rispetto di queste stesse linee guida.
Si chiede quindi alla Giunta quali siano i prezzi del servizio di ristorazione negli ospedali e nelle Rsa toscane, e in che modo si discostino per la stazione appaltante dai prezzi di riferimento del servizio; in che modo gli alimenti siano concordati tra équipe medica e “una figura specializzata” nel tradurre le esigenze nutritive del paziente e se quest’ultimo sia coinvolto in questo protocollo. Se, infine, vi sia sufficiente personale formato nell’alimentare correttamente chi è limitato a farlo; come viene controllato l’eventuale “non consumo” e in che modo “ne vengano investigati i motivi”. L’ultimo interrogativo riguarda se sia stato eseguito uno studio comparativo per verificare, laddove possibile, “l’effetto di una catena ideale del cibo, dal medico fino al paziente, paragonata a una standard” in relazione agli effetti sul paziente e sul suo umore.
“Ho avuto dagli uffici una risposta molto articolata, che mi è servita per andare a indagare soprattutto sui prezzi”, ha affermato l’assessore regionale alla sanità Stefania Saccardi, ringraziando Andrea Quartini (M5S), per l’interrogazione. “Ho trovato una certa disparità, ma alcuni prezzi comprendono il trasporto e altri no”, ha continuato: “ad Estar è in corso una gara regionale per l’area Sud-Est e il riferimento è al prezzo Anac”. L’assessore ha, quindi, ricordato che tutte le aziende sanitarie hanno piani formativi aziendali, sul fronte della gestione degli scarti alimentari e delle azioni dirette a ridurre l’impatto ambientale. “Le Strutture sanitarie sono impegnate su vari fronti, è nostro impegno elevare il livello qualitativo dei pasti – ha concluso – soprattutto per anziani e persone fragili”. Andrea Quartini (M5S), sottolineando che l’interrogazione parte da tante segnalazioni di cittadini, si è soffermato sull’importanza di riflettere su questo tema, caratterizzato da un abbassamento qualitativo importante iniziato con l’esternalizzazione del servizio. “Non è voce di popolo che negli ospedali si mangia male – ha affermato – è sotto gli occhi di tutti e questo è un tema sicuramente da affrontare”.