Piscine, Scia obbligatoria solo per le più recenti

9 ottobre 2018 | 17:25
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Piscine, Scia obbligatoria solo per le più recenti

Il consiglio regionale della Toscana ha approvato oggi (9 ottobre), con voto unanime, la nuova legge che introduce disposizioni in merito alle piscine private a uso collettivo. Il provvedimento, presentato dal Pd, primo firmatario il capogruppo Leonardo Marras, provvede a introdurre un elemento di chiarimento e a superare difficoltà applicative, rispetto alla legge regionale 8 del 2006 (norme in materia di requisiti igienico-sanitari delle piscine a uso natatorio): i titolari delle piscine che erano già in esercizio al momento dell’entrata in vigore del regolamento della stessa legge – 26 febbraio 2010 –, non sono soggetti all’obbligo di presentazione della Scia (segnalazione certificata di inizio attività).

Si tratta delle piscine private inserite in strutture adibite, in via principale, ad altre attività ricettive come alberghi, campeggi, strutture agrituristiche e simili, nonché quelle al servizio di collettività, palestre o simili, accessibili ai soli ospiti, clienti, soci della struttura. “Portiamo all’approvazione un atto condiviso, che permette un rapido intervento del consiglio, al fine di fornire un elemento di chiarimento per una questione che può semplificare la vita a molte strutture”, ha spiegato il presidente della commissione sanità, Stefano Scaramelli (Pd), nell’illustrazione del provvedimento all’aula. Il consiglio regionale aveva approvato all’unanimità una mozione in via d’urgenza in estate, perché alcune Asl richiedevano la Scia anche per le attività già in esercizio. “Mi sono sorpresa della necessità di dover adeguare un provvedimento che già si esprimeva in modo esplicito – dichiara in aula la consigliera Monica Pecori del Gruppo misto – Tpt –. I servizi della Asl, che fanno vigilanza, sono andati erroneamente a penalizzare queste strutture: il dipartimento regionale avrebbe dovuto inviare una comunicazione ai responsabili della prevenzione. Sarebbe auspicabile non far lavorare il consiglio su interventi di questo tipo”, ha concluso la consigliera. La questione riguarda 3.000 attività turistico-ricettive in Toscana, ricorda Marras, che esprime “apprezzamento e ringraziamento alla commissione per aver accolto l’invito a trattare subito il problema e aver consentito un pronto intervento del consiglio regionale”. C’è rammarico, aggiunge Marras, “perché siamo arrivati al punto che sono stati fatti sopralluoghi nei quali è stata ravvisata irregolarità per mancanza del titolo abilitativo”. Di qui l’iniziativa della mozione in estate, “mozione rimasta inevasa, mentre nel frattempo zelanti funzionari hanno provveduto a elevare verbali da migliaia di euro e addirittura ordinare la sospensione dell’attività ricettiva: una mazzata che mette a rischio l’intero settore. Per questo la legge che approviamo ora si è resa necessaria”. Il capogruppo del Pd chiude con la “raccomandazione affinché il settore della prevenzione pensi anche che tra i suoi utenti ha il mondo produttivo di questa regione e gli utenti vanno guardati con grande rigore, ma anche con un’attenzione che va misurata con razionalità e buonsenso”.