Ticket sanitari, iniziato il percorso per abbassarli

14 novembre 2018 | 12:41
Share0
Ticket sanitari, iniziato il percorso per abbassarli

È iniziato ieri (13 novembre) un lavoro in commissione regionale sui ticket sanitari, a seguito di un atto di indirizzo del consiglio votato in settembre sulle fasce di reddito. “L’obiettivo – dice il presidente Stefano Scaramelli (Pd) – è rendere più progressive le fasce e valutare se ci siano le condizioni per poter eliminare i costi aggiuntivi e il cosiddetto superticket”. La seduta della commissione sanità di ieri è iniziata con l’audizione del responsabile del settore organizzazione cure e percorsi di cronicità della Regione, Lorenzo Roti, in merito al sistema toscano dei ticket sanitari graduati per fasce di reddito e alle criticità emerse nel sistema.

La mozione approvata dal consiglio regionale impegna la giunta a costituire un tavolo tecnico-politico per affrontare la questione. “Quella mozione è stata votata all’unanimità. È doveroso che la Toscana si interroghi. La società è cambiata – ha osservato Scaramelli –. Giunta e consiglio sono chiamate a un lavoro congiunto per provare a rimodulare le fasce di reddito”. “I dati confermano che i ticket allontanano i ricchi dalla sanità pubblica – ha detto il vicepresidente della commissione Paolo Sarti (Sì Toscana a sinistra) –. Rappresentano una tassa sulla salute, una misura iniqua che va contro il principio universalistico e non è conveniente, serve invece intervenire sulla fiscalità generale”. “La mia posizione politica è che i ticket non dovrebbero esserci: la Regione interviene per cercare di tenere la barca, dopo che il governo Monti ha deciso di ridurre lo stanziamento nazionale sul fondo sanitario – ha affermato Serena Spinelli, capogruppo Art. 1 – Mdp -. Il sistema sanitario pubblico è tale se tiene dentro il sistema anche i ricchi. Bisogna capire come intervenire per fare in modo che su alcune prestazioni il pubblico sia concorrenziale”. La consigliera Monica Pecori (gruppo misto – Tpt) ha chiesto quanto costerebbe “abolire direttamente i dieci euro per la digitalizzazione”. Dalla digitalizzazione “il gettito è di circa 17 milioni l’anno”, ha spiegato Roti. “I ticket inseriscono problematiche in tema di tutela della salute, non sono equi e sono dannosi, anche noi pensiamo che dovrebbero essere eliminati – ha detto Andrea Quartini per M5S -. Siamo favorevoli al tavolo tecnico per cercare di superare queste criticità”. Secondo il vicepresidente segretario della commissione Paolo Bambagioni (Pd), “se è vero che il servizio sanitario pubblico deve tendere a non far fuoriuscire nessuno, è anche da ritenere fisiologica una quota che si affidi al privato capace di garantire il servizio in tempi più rapidi e con pari qualità. La libera concorrenza – aggiunge Bambagioni – può essere uno stimolo a migliorare il nostro sistema sanitario. Ritengo giusto concentrarci sui margini di miglioramento del nostro sistema nell’offerta di prestazioni”.