
Cremazione in Toscana al centro del consiglio regionale di oggi. Il tema era infatti oggetto di una interrogazione della maggioranza con prima firmataria Serena Spinelli (Articolo 1 – Movimento democratico e progressista) insieme a Nicola Ciolini (Pd), che partendo dall’attuale situazione invita a definire regole chiare per la pianificazione, la realizzazione e il funzionamento degli impianti crematori, superando la disomogeneità territoriale, determinata da fattori come la presenza e la capacità degli impianti disponibili.
Al momento sono presenti in Regione un impianto ad Arezzo, uno a Bagno a Ripoli, uno a Carrara, due a Firenze, tre a Livorno, uno a Massa (in uso solo per i residenti), uno a Pisa, uno a Pistoia, uno a Siena (in uso due soli giorni alla settimana).
Da qui le richieste all’esecutivo per sapere quali azioni si intendano intraprendere e la relativa tempistica prevista per giungere all’approvazione del primo piano regionale di coordinamento dei crematori, come previsto dalla normativa; e per conoscere quali Comuni hanno aggiornato il proprio regolamento di polizia mortuaria alla legge regionale del 2004 e se la giunta ritenga di attivare azioni di sollecitazione verso quelle amministrazioni che non abbiano ancora realizzato le sale del commiato e individuato “le aree per la dispersione delle ceneri in natura e dei Giardini delle Rimembranze all’interno dei perimetri cimiteriali dove costruire il giusto luogo per lo spargimento delle ceneri”.
Nel rispondere all’interrogazione, l’assessore alla sanità Stefania Saccardi ha sottolineato – con normativa alla mano – che la titolarità degli impianti e la gestione dei crematori è in capo ai Comuni e “vista la mancanza di una norma nazionale unitaria in materia, la Toscana è tenuta a considerare una serie di elementi – ha affermato – a partire dal rispetto delle esigenze ambientali, accanto alla previsione di superamento della dimensione comunale per tutti i servizi cimiteriali, compresa la cremazione”. “Direi che possiamo attivare la procedura per la realizzazione di un piano regionale sugli impianti di cremazione – ha concluso – ribadendo che, in ordine ai regolamenti di polizia mortuaria, il controllo preventivo obbligatorio è dell’azienda sanitaria territorialmente competente”.
“Soddisfatta per l’apertura dell’assessore e per la risposta”, si è dichiarata la consigliera Spinelli, parlando anche a nome del collega Ciolini. “Questa è una importante scelta di civiltà – ha affermato – che va incontro ai cittadini toscani: invito di nuovo Saccardi ad avviare questo percorso complicato in commissione, guardando anche alla messa in rete e al coordinamento dei crematori”.