‘Pronto badante’, 3 milioni per stabilizzare il progetto

25 gennaio 2019 | 11:52
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‘Pronto badante’, 3 milioni per stabilizzare il progetto

Non più un progetto sperimentale, ma una stabilizzazione degli interventi. Quasi tre millioni per proseguire il progetto Pronto badante. A stabilirne il proseguimento, una delibera presentata dall’assessore al dirittto alla salute e al welfare, Stefania Saccardi, approvata dalla giunta nel corso dell’ultima seduta. Delibera che destina al progetto 2 milioni e 900mila euro per il biennio 2019-2020. “Il progressivo invecchiamento della nostra popolazione – dice l’assessore Stefania Saccardi – pone con sempre maggiore urgenza il problema dei bisogni degli anziani e delle loro famiglie. Noi vogliamo dare risposte che rendano meno gravoso il peso della quotidianità, prevenendo l’isolamento e l’esclusione sociale degli anziani e dei familiari che li assistono. Tra queste risposte, c’è il Pronto badante. Alla luce degli esisti positiviottenuti dalla sperimentazione del progetto regionale, abbiamo deciso, quest’anno, di stabilizzare gli interventi previsti dal progetto, per consolidare ulteriormente la qualità del nostro welfare, con politiche sociali innovative e di inclusione”.

Il progetto regionale Pronto badante, interventi di sostegno e integrazione nell’area dell’assistenza familiare in Toscana, è partito in via sperimentale a marzo 2015 sul territorio di Firenze e provincia e, a seguito degli ottimi risultati raggiunti, è stato poi esteso dall’anno successivo a tutta la Toscana. Il progetto ha come obiettivo il sostegno alla famiglia con anziano convivente o all’anziano che vive da solo, nel momento in cui si presenta la prima fase di difficoltà dell’anziano, garantendo la copertura di questo delicato momento, in genere quasi totalmente scoperto, durante il quale la famiglia si trova a vivere una situazione di grave difficoltà, che spesso impedisce di provvedere alle prime azioni necessarie. Questo intervento si propone anche di contrastare la solitudine e il disagio delle persone anziane fragili e delle loro famiglie, promuovendo la socializzazione e l’integrazione sociale. Il piano, con il coinvolgimento del Terzo settore, del volontariato e dei soggetti istituzionali presenti sul territorio, prevede l’intervento diretto di un operatore, che si recherà all’abitazione della famiglia dell’anziano, in modo da garantirle un adeguato punto di riferimento per avere informazioni riguardanti i percorsi socio-assistenziali e un sostegno economico, una tantum, per l’attivazione di un rapporto di assistenza familiare con una-un badante. Il progetto ha previsto anche il coinvolgimento dell’Istituto Nazionale della Previdenza sociale (Inps), per l’azione Sostegno economico, attraverso la stipula di un’apposita convenzione che ha permesso, fin dal primo anno di sperimentazione del progetto regionale, l’attivazione di una nuova procedura telematica, all’interno del sito istituzionale di Inps, al fine di poter erogare alle persone anziane in difficoltà i libretti famiglia, un utile strumento di facile e rapida usufruibilità: la loro attivazione è funzionale all’effettuazione di un regolare rapporto di lavoro occasionale tra l’anziano e l’assistente familiare, in quanto già comprensivo di oneri previdenziali Inps e assicurativi Inail, ed è propedeutico alla successiva stabilizzazione lavorativa dell’assistente familiare, attraverso la stipula di un contratto di lavoro regolare. Il numero verde istituito dalla Regione, 800.59.33.88 , è attivo dal lunedi al venerdi, dalle 8 alle 19,30 e il sabato , dalle 8 alle 15. Dopo la chiamata, un operatore autorizzato interverrà direttamente all’abitazione della famiglia della persona anziana, garantendole un unico punto di riferimento. Ottimi i risultati conseguiti alla fine delle precedenti sperimentazioni attivate su tutto il territorio regionale (1/03/2016 – 28/2/2018): sono infatti arrivate al numero verde oltre 42mila telefonate, sono state effettuate 12mila e 459 visite, attraverso l’intervento di un operatore autorizzato che si è recato, entro le 48 ore, all’abitazione dell’anziano e sono stati erogati 8mila e 360 libretti famiglia/buoni lavoro per attivare un primo rapporto di lavoro regolare con un’assistente familiare. La terza fase di sperimentazione ha preso avvio il primomarzo 2018 ed è tuttora in corso; a mesi mesi dall’inizio delle attività sono arrivate oltre 10mila telefonate al numero verde, sono state effettuate più di 5mila visite domiciliari e sono stati erogati oltre 3mila e 300 sostegni economici. Il sistema di rete messo in campo dal progetto regionale Pronto badante ha coinvolto ben 120 associazioni di volontariato, 80 cooperative sociali, 24 patronati, 19 associazioni di promozione sociale e 12 altri soggetti onlus. Il Rapporto annuale 2018 dell’Istat fotografa l’Italia come uno dei paesi più vecchi al mondo dopo il Giappone, con una stima di 168,7 anziani ogni cento giovani al primo gennaio 2018. Divario destinato a salire tra venti anni, con una stima di 265 anziani ogni cento giovani. Si vive più a lungo, ma con una prospettiva di solitudine negli ultimi anni. Il Rapporto analizza infatti, oltre alla popolazione, anche le reti e le relazioni sociali e la carenza di relazioni diventa isolamento per gli anziani che vivono soli, i quali trascorrono il settanta per cento del tempo in cui sono svegli senza alcuna compagnia (circa dieci ore) e interagiscono con altre persone solo per quattro ore al giorno, soprattutto con familiari non coabitanti (sessantacinque per cento), con amici (trentuno per cento) e con vicini (quattro per cento). Anche in Toscana l’allungamento della vita media è ormai un dato di fatto da diversi anni. La Toscana risulta infatti essere tra le regioni europee più longeve, la terza in Italia dopo Liguria e Friuli Venezia Giulia. Gli anziani over64enni nel 2017 crescono di circa 3mila unità rispetto all’anno precedente, per un totale complessivo di oltre 943 mila persone, rappresentando il venticinque per cento della popolazione, contro una media italiana del ventidue per cento e con una progressiva crescita nel tempo delle classi 75-84 e over85 (grandi anziani), che rappresentano il cinquantatre per cento degli anziani.