Collaborazioni in tema di sicurezza del lavoro e cultura della legalità: ok alla legge in Regione

L’aula di palazzo del Pegaso ha approvato la legge regionale che disciplina forme di collaborazione interistituzionali in tema di sicurezza del lavoro, ambiente, salute e cultura della legalità. Su 30 consiglieri presenti, 26 hanno votato a favore e 4 si sono astenuti (Movimento 5 stelle).
Come ricordato dal presidente della commissione affari istituzionali e bilancio, Giacomo Bugliani (Pd), la legge, di iniziativa della giunta, mette in norma ciò che già esiste nella prassi: muove dai protocolli e dagli accordi che sono stati sottoscritti nelle ultime legislature regionali, in attuazione dei piani di sviluppo. Accordi con uffici giudiziari, varie amministrazioni pubbliche, associazioni di categoria, organizzazioni sindacali e forze dell’ordine. “L’obiettivo è la salvaguardia e lo sviluppo della collaborazione tra soggetti pubblici e, ove necessario, soggetti privati, per condurre azioni coordinate nelle materie di competenza regionale, con particolare riferimento alla sicurezza nei luoghi di lavoro – ha sottolineato Bugliani – al diritto alla salute del cittadino e del consumatore mediante la salvaguardia della produzione agroalimentare toscana; alla tutela dell’ambiente e alla tutela e valorizzazione del patrimonio paesaggistico”.
I soggetti rilevanti ai fini della legge sono i soggetti pubblici competenti nelle varie materie, comprese le forze dell’ordine e gli uffici giudiziari sia inquirenti che giudicanti e, tra i soggetti privati, i soggetti associativi che hanno nelle finalità statutarie la salvaguardia dei valori e lo sviluppo di azioni nelle stesse materie, comprese le organizzazioni datoriali e le organizzazioni sindacali. La collaborazione avviene mediante la sottoscrizione di accordi; sono previste forme stabili di consultazione per la definizione delle politiche condivise, costituite da una cabina di regia e da tavoli tecnici.
Per rafforzare l’operatività amministrativa degli uffici giudiziari toscani, la Regione può distaccare proprio personale; dare indirizzi agli enti del servizio sanitario regionale per la messa a disposizione di proprio personale e assegnare a tali uffici i giovani del servizio civile regionale. Ogni anno, entro il 31 marzo, la giunta trasmette al consiglio regionale una relazione sulle attività svolte mediante gli accordi.
Gabriele Bianchi (M5S), interrogandosi sulla ratio della legge, ha definito “dispersive” queste forme di collaborazione, annunciando il voto di astensione. Monica Pecori (Gruppo misto-Tpt), parlando di tema molto sentito, si è espressa a favore, rinnovando la richiesta a interessarsi al personale addetto alla prevenzione. Stessa espressione di parere anche per Marco Casucci (Lega): “Non possiamo che condividere questa collaborazione interistituzionale”. Il consigliere ha anche illustrato un emendamento tecnico, poi respinto dall’aula; questo in sintesi: la relazione da parte della giunta, sulle attività svolte, potrebbe essere trasmessa alla commissione competente, invece che al Consiglio.
Soddisfazione per la legge è stata dichiarata dalla consigliera Ilaria Bugetti (Pd), che ha parlato di “importante percorso storico e non facile”, vista la difficoltà a mettere tutti i soggetti in campo. “Grazie alla giunta regionale – ha affermato – questo è il modo migliore per garantire l’ambiente, la sicurezza e lo sviluppo”.