Regione, ok alla legge che ridetermina i vitalizi

28 maggio 2019 | 18:15
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Regione, ok alla legge che ridetermina i vitalizi

In 35 sono stati chiamati ad esprimere il proprio voto per appello nominale, trattandosi di una legge sullo status di consigliere regionale, e in 35 hanno votato a favore della rideterminazione dei vitalizi. È quanto è accaduto in aula di palazzo Panciatichi, con la norma – proposta da Eugenio Giani, Lucia De Robertis e Antonio Mazzeo – che dà attuazione all’intesa sancita in sede di conferenza permanente per i rapporti tra Stato-Regioni il 3 aprile, in applicazione della legge di bilancio per l’anno finanziario 2019; una legge che ha previsto la rideterminazione della misura dei vitalizi in favore di coloro che abbiano ricoperto la carica di presidente, di assessore o di consigliere di una Regione, con l’applicazione del metodo contributivo, cioè sulla base di quanto effettivamente versato dal consigliere.

A dare il la al dibattito è stato il presidente del consiglio regionale, Eugenio Giani, ringraziando l’assessore Vittorio Bugli per il prezioso lavoro svolto in sede di Conferenza Stato-Regioni, e augurandosi di aver fatto altrettanto, nella conferenza dei presidenti dei consigli regionali. “Questo testo è stato concordato con il presidente della Camera Roberto Fico – ha sottolineato Giani – per arrivare a leggi regionali armonizzate e condivise, secondo un onesto lavoro di riscontro tra istituzioni”. “Se la Toscana, una delle regioni più virtuose, non lo approvasse nei tempi utili – ha concluso il presidente – andrebbe incontro a sanzioni non indifferenti, ovvero al taglio dell’80 per cento dei contributi statali”.
Come ricordato dal presidente della commissione affari istituzionali e bilancio, Giacomo Bugliani (Pd), nell’illustrazione dell’atto, l’intesa sottoscritta in sede di conferenza permanente ha, tra l’altro, previsto alcuni correttivi, denominati “clausole di salvaguardia”, tesi ad evitare riduzioni superiori al 30 per cento dell’importo degli spettanti vitalizi. La differenza, nella nostra Regione è nell’ordine del 4,40 per cento, che risulta assai inferiore all’incremento massimo della spesa del 26 per cento consentita dall’Intesa. La proposta di legge recepisce, inoltre, il documento di indirizzo approvato contestualmente all’intesa dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, con il quale le Regioni hanno accolto l’indicazione di procedere all’eliminazione del divieto di cumulo tra vitalizi regionali e parlamentari,ripristinando il diritto a percepire il vitalizio a chi era stato interessato dal divieto di cumulo.
Nello specifico, ha affermato Bugliani, “la legge provvede a individuare in maniera puntuale i destinatari delle nuove norme, cioè i consiglieri cessati dal mandato che abbiano svolto le funzioni entro la nona legislatura (2010-2015), compresi coloro ai quali l’assegno vitalizio risulti sospeso (perché ad esempio eletti parlamentari) e coloro per i quali il vitalizio è ripristinato per effetto dell’eliminazione del divieto di cumulo”. Nell’atto si definiscono la base contributiva e le quote di contribuzione rispettivamente a carico del consigliere e della Regione, riportando nel dettaglio le modalità di calcolo del nuovo ammontare dei vitalizi. La norma, ancora, stabilisce da un lato la misura massima dell’assegno vitalizio individuato nella somma che spettava o sarebbe spettata al consigliere cessato dalla carica secondo le norme in vigore fino al 31 maggio 2019, calcolata con il sistema retributivo; dall’altro, la misura minima, individuata in applicazione delle clausole di salvaguardia, pari al doppio del trattamento minimo Inps, salvo che il trattamento precedente fosse comunque già inferiore a tale soglia.
La legge fissa al primo giugno 2019 la decorrenza del nuovo regime. Il testo, infine, è completato da tre tabelle relative alla base imponibile contributiva, al montante individuale e al coefficiente di trasformazione, e alle clausole di salvaguardia.
Gabriele Bianchi (M5S), dopo aver ricordato che a livello nazionale si risparmiano 150 milioni di euro in 5 anni, e 100mila euro in Toscana, è intervenuto per presentare una serie di emendamenti: il primo sulla rivalutazione Istat dei vitalizi, uguale per i consiglieri regionali e per i lavoratori; il secondo sull’età anagrafica; il terzo sul limite di cumulo.
Il capogruppo del Partito democratico Leonardo Marras ha ricordato che “siamo vincolati ad una intesa sottoscritta con tutte le Regioni italiane: pacta sunt servanda”. Da qui l’invito al Consiglio a votare un testo “frutto di un accordo politico, soprattutto in una Regione come la Toscana, che si è sempre distinta per la sobrietà”.
E se il consigliere Giacomo Giannarelli (M5S) ha chiesto di discutere gli emendamenti, come lo stesso Marco Casucci (Lega), dichiarandosi in favore della legge ma disponibile anche a migliorarla, Marras si è soffermato sulla non correttezza di tale comportamento, tanto più da parte di forze di Governo. Opinione sposata dal presidente Giani e dall’assessore Bugli: “abbiamo trovato un accordo con tutte le Regioni, anche per evitare contenziosi in tutto il paese, approvare una legge diversa ci esporrebbe”.
Il Consiglio è stato quindi sospeso per una decina di minuti e una volta ripresi i lavori, il consigliere Bianchi ha annunciato il ritiro degli emendamenti. L’aula ha quindi approvato la legge all’unanimità.