
La situazione dei centri di accoglienza straordinaria (Cas) in Toscana è stata al centro di un’interrogazione presentata da Jacopo Alberti (Lega), portavoce dell’opposizione, alla luce della proposta di legge all’ordine del giorno che intende aiutare i migranti ospitati nei Cas, penalizzati, secondo la Regione, dal decreto legge dell’ottobre 2018 – il cosiddetto decreto sicurezza – promosso dal Ministero dell’Interno. Il decreto sicurezza, afferma l’interrogazione, non è retroattivo, e quindi “non pone in condizioni di irregolarità nessuno di coloro che avevano titolo per essere ospiti dei centri di accoglienza straordinaria al momento dell’entrata in vigore”.
A rispondere alle domande di Alberti in Aula, l’assessore regionale Vittorio Bugli: “i dati relativi agli immigrati in Toscana nei Cas, aggiornati al 31 maggio, sono acquisiti dalle prefetture poiché l’individuazione dei soggetti gestori deputati all’accoglienza degli immigrati, la gestione dei flussi dei migranti, la ripartizione dei profughi, l’organizzazione e la gestione del servizio e delle strutture è di competenza dello Stato e viene decretata dal Ministero dell’interno”.
“Sono 638 i Cas presenti in Toscana e 6mila 705 gli immigrati accolti nelle strutture – così l’assessore risponde ai primi quesiti dell’interrogazione – ognuno ha presentato domanda per ottenere lo status di rifugiato o il permesso di soggiorno per motivi umanitari, fino alla data del famoso decreto”.
Sul dato relativo all’accoglimento delle istanze di asilo dal 2016 ad oggi, Bugli ha risposto “sono disponibili i dati dal 2016 al 2018: in questi anni hanno avuto accolta la propria richiesta 3mila 287 migranti”.
Il consigliere regionale Alberti si è detto insoddisfatto della risposta: “Mi sembrava che in commissione quando si trattava la proposta di legge oggi in discussione lei avesse tanti dati per contestare il decreto sicurezza – ha risposto il portavoce dell’opposizione – ma non li ha portati in Aula, qui solo numeri vaghi e non certi. Prendo atto – ha concluso – che i migranti in Toscana nelle strutture sono 6mila 705 e che lo status di rifugiato è stato accolto solo per 3mila 287”.
Sulle linee di indirizzo per la realizzazione dell’accoglienza, con vincoli e modalità di organizzazione delle strutture Bugli riferisce che “sono definite in primo luogo a livello ministeriale, poi rese operative a livello territoriale”.
Nel testo si riporta anche il numero degli stranieri – mille e 81 – detenuti nelle carceri del territorio regionale, fornendo dati su ciascuna struttura e precisando che “nella quasi totalità dei casi la presenza straniera supera il 50% della popolazione carceraria”.