
La Toscana rimane stabile al sesto posto e si conferma tra le regioni più colpite dagli eco-reati. È quanto emerge dal rapporto Ecomafia 2019 appena pubblicato da Legambiente. Dal documento emerge che anche in Toscana continua l’attacco di criminali ed ecomafiosi nei confronti dell’ambiente: ciclo illegale del cemento e dei rifiuti, archeomafia, racket degli animali, incendi dolosi sono nel 2018 i settori più interessati dal fenomeno degli ecoreati. I numeri, i dati e le tante storie del Rapporto 2019 sono stati presentati oggi (12 luglio) da Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana, Antonio Pergolizzi dell’Osservatorio nazionale ambiente e legalità di Legambiente, Don Andrea Bigalli, referente regionale di Libera e dell’assessore alla presidenza della Regione Toscana Vittorio Bugli.
Nel merito, la Toscana mantiene la posizione più alta tra le regioni del centro-nord e resta stabile al sesto posto nella classifica nazionale, subito dopo quelle a tradizionale presenza mafiosa: Campania, Calabria, Puglia, Sicilia e Lazio. I numeri parlano chiaro: 1.836 infrazioni accertate (corrispondenti al 6,8% sul totale dei reati accertati su scala nazionale), appena in calo rispetto all’anno scorso, quando le infrazioni furono 2.138 (7,1% del dato nazionale). In linea generale, quest’anno si registra un peggioramento nel settore del cemento illegale (si sale dal sesto al quinto posto) e in quello dei rifiuti, dove la Toscana rimane stabile al quarto posto nella classifica italiana ma si conferma la prima regione del centro-nord, riuscendo persino a scavalcare la Sicilia. Non va meglio neanche dal punto di vista delle archeomafie e degli incendi dolosi, anche se per fortuna non si ripete in qualità e quantità l’annus horribilis del 2017.
“Il quadro che emerge dal Rapporto 2019 è senz’altro composito, fatto di grandi chiari-scuri – dichiara Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana – e induce a tenere alta la guardia contro comportamenti e posture incivili, assolutamente indegni di una regione come la Toscana. Tuttavia, forti della nostra esperienza formativa sugli Ecoreati, realizzata nell’ultimo quadriennio sui territori grazie alla collaborazione con Anci e Regione Toscana, la registrazione di un numero così rilevante di infrazioni e delitti è anche il segno di una forte e costante azione di contrasto del fenomeno. E di questa attività, spesso silenziosa e indomabile, dobbiamo ringraziare di cuore tutte le forze dell’ordine (Noe, Cutfa, Guardia di Finanza, Guardia Costiera, eccetera)”.