Concorso infermieri, Saccardi risponde alle accuse: “Nessuna modifica, avanti così”

“Il concorso per infermieri non necessita di alcuna rettifica e può procedere speditamente”. Ha risposto così l’assessore al diritto alla salute, Stefania Saccardi, all’interrogazione del consigliere Paolo Marcheschi (Fdi) sulle irregolarità del concorso pubblico unificato per titoli ed esami per la copertura di due posti di collaboratore professionale sanitario infermiere.
Tale concorso è stato bandito da Estar, l’ente di supporto tecnico amministrativo regionale, che ha creato al proprio interno un gruppo di lavoro, costituito da professionisti infermieri esperti indicati da ciascuna azienda. Sono state così individuate 19 domande mal formulate, che potevano indurre in errore i partecipanti, e sono stati emanati gli opportuni correttivi, reintegrando nell’ammissione tutti coloro che, anche solo potenzialmente, potessero non aver conseguito un punteggio adeguato per il superamento della preselezione. Il totale degli ammessi è stato perciò portato ad un totale di 7.800. Secondo l’assessore l’affidamento di tutte le procedure selettive e concorsuali ad un unico ente esterno ha consentito di incrementare in modo significativo le capacità del sistema: nel 2018 sono state bandite ed espletate 100 procedure concorsuali, con 8.276 candidati ammessi. Nel 2019, ad oggi, le procedure già bandite e in corso sono 134. Di queste per 101 sono già scaduti i termini di presentazione delle domande e risultano ammessi 18.614 candidati. Le metodologie introdotte nelle varie fasi (uso di procedure informatizzate per la raccolta e gestione delle domande, per la loro correzione, sperimentalmente per la loro esecuzione, standardizzazione e completa tracciabilità di tutto il percorso), inoltre, è garanzia assoluta di indipendenza e di trasparenza.
“Il sito Estar è riconosciuto a livello nazionale come l’unico punto di riferimento per conoscere le opportunità di lavoro nel sistema sanitario della Toscana, come dimostra l’incremento delle domande da tutta Italia – ha concluso l’assessore Saccardi. – I tempi di realizzazione dei concorsi, anche per i profili che comportano grandi numeri, si è drasticamente ridotto. Non proseguire su questo percorso, d’altra parte sempre migliorabile con l’esperienza, avrebbe un impatto estremamente negativo sulle risorse per il sistema e sulle opportunità di lavoro dei cittadini, oltre a disperdere il lavoro fatto per aumentare il livello di garanzia dell’indipendenza e della trasparenza di tutte le procedure messe in atto”.
“È palese che ci sono stati degli errori, conclamati, clamorosi, ammessi anche da Estar. Non c’era bisogno di esperti per capire che quelle diciannove domande erano poste male – ha replicato Paolo Marcheschi, dchiarandosi insoddisfatto. – Più in generale, quello che si contesta da parte di centinaia di partecipanti, che fanno concorsi in tutta Italia, è la scarsa trasparenza e la palese inadeguatezza nello svolgimento delle prove: non c’era la possibilità di usare il tablet, le domande erano cartacee e diverse per ciascuna sezione. Si fa un concorso come si faceva dieci anni fa”. A suo parere, inoltre, “il rimedio è peggiore del male” e sarebbe opportuno fare come ha fatto la regione Emilia Romagna, che ha ammesso tutti, invece “di prendersi i ricorsi, che bloccano le graduatorie”.