
Estar (Ente di supporto tecnico amministrativo regionale) ha messo a gara un progetto regionale di interoperabilità e condivisione dei dati dei sistemi informatici di gestione delle strutture di diagnostica per immagini, che determinerà enormi vantaggi per i pazienti e per gli operatori sanitari. Si tratta di un’architettura innovativa a livello europeo.
Il servizio sanitario regionale toscano, preso atto della necessità di aggiornare e migliorare l’efficienza e l’efficacia clinica dei sistemi informatici di gestione delle strutture di diagnostica per immagini operanti al suo interno (noti come Ris-Pacs: Radiology information system – picture archiving and communication system), e considerata la sempre crescente necessità di interscambio e interoperabilità tra i sistemi informatici, allo scopo di ottenere la condivisione dei dati finalizzata a migliorare i processi clinico-assistenziali, razionalizzare le risorse e favorire l’integrazione dei processi di prescrizione elettronica (e-prescription) e di fascicolo sanitario elettronico regionale, ha deciso di allinearsi con logiche di progettazione che seguano i dettami degli standard internazionali.
Ad oggi i sistemi Ris-Pacs in uso sul territorio regionale sono tanti e diversi. Con la nuova aggiudicazione, oltre a provvedere ai necessari adeguamenti tecnologici per tutti i sistemi installati e operativi in area vasta Nord Ovest, area vasta Centro e area vasta Sud Est, l’intento è stato quello di valorizzare la disponibilità di dati sanitari in formato digitale tramite la condivisione, l’interscambio e l’interoperabilità. Più nel dettaglio, il progetto che Estar ha messo a gara si è basato sulle necessità di migliorare il livello di integrazione tra i dossier sanitari aziendali e il fascicolo sanitario elettronico regionale; rendere disponibili su scala regionale tutti i contenuti, in primo luogo dei sistemi Ris-Pacs (testi, dati e immagini) e, successivamente, degli altri sistemi verticali clinici, in una logica di condivisione strutturata dei dati tra tutte le aziende sanitarie, secondo standard condivisi a livello internazionale; supportare i processi di produzione di referti e immagini diagnostiche già in uso nelle singole aziende sanitarie. Si è voluto anche progettare il sistema con filosofia open, ovvero prevedendo la possibilità di evoluzioni all’inizio non presenti né prevedibili e lasciando aperte tutte le possibilità di revisione ed espansione dell’infrastruttura. Grazie a questo sistema, il paziente che viene sottoposto a una prestazione diagnostica radiologica sul territorio regionale potrà disporre in tempo reale di immagini radiologiche e relativi referti già eseguiti, in qualsiasi struttura ospedaliera del Ssr, evitando così anche la ripetizione di esami inutili. Si stima che verranno interconnesse tra loro 97 sezioni di diagnostica per immagini sull’intero territorio regionale, per un numero complessivo di postazioni diagnostiche che supera le 500 unità.