Polizie provinciali contro gli ungulati, Marchetti: “Servono soluzioni più incisive”
“La Toscana conta una popolazione di ungulati censita in 400mila capi. Noi non abbiamo la palla di vetro per poter essere certi se la legge con cui alle polizie provinciali sono attribuite competenze di contrasto agli ungulati in aree urbane sarà efficace, siamo però certi che quanto fatto finora non lo è stato. Come Forza Italia ci asteniamo, dunque, come gesto di fiducia verso quello che confidiamo essere un primo passo. Ma devono seguire interventi più incisivi, anche con il coinvolgimento del mondo venatorio”: così il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti, intervenuto stamani (20 novembre) in aula con dichiarazione di voto rispetto alla proposta di legge 412 disposizioni urgenti per il rafforzamento delle funzioni della polizia provinciale e della polizia della città metropolitana di Firenze e per il contenimento degli ungulati in aree urbane.
“La situazione riveste veramente carattere emergenziale – ha osservato Marchetti -. Se questo provvedimento sarà utile non lo so – ha proseguito – ma di certo so che non lo sono stati quelli assunti finora. Piccole e poche cose, evidentemente insufficienti se ormai le prime vendemmie dei nostri vitigni sono appannaggio dei caprioli, i cinghiali si fanno il bagno nelle piscine dei nostri agriturismi e grufolano devastando i nostri campi a coltura, compromettendo interi raccolti. A questo la Regione non è stata fin qui in grado di opporre azioni di governo efficaci, e questo è sotto gli occhi di tutti».
«Ho sorriso quando l’altra domenica è stata salutata come un successo l’operazione di chiusura dell’autostrada Firenze Mare per la cattura di 16 caprioli su 400mila capi. Diamo atto che si prova a fare qualcosa, ma non in maniera risolutiva. Ad esempio – indica Marchetti – a mio avviso è necessario il coinvolgimento dei cacciatori per interventi più massicci e capillari sul territorio. Ci aspettiamo che si proceda anche in questo senso. Per ora ci asteniamo perché vogliamo prendere questo atto come l’inizio di un percorso”.