La lettera

Intersindacale medica: “A rischio la tenuta degli ospedali toscani”

17 marzo 2020 | 12:57
Share0
Intersindacale medica: “A rischio la tenuta degli ospedali toscani”

I sanitari scrivono a Rossi: “Sistema con gravi lacune organizzative”

In attesa del picco epidemico i sindacati dei medici, veterinari e dirigenti sanitari chiedono provvedimenti immediati a tutela della salute degli ospedali e degli operatori, finalizzati al contenimento dell’epidemia. In particolare, l’intersindacale medica ha espresso forte preoccupazione riguardo ad alcune importanti lacune organizzative che investono il sistema sanitario regionale che “poggia la sua capacità di tenuta sui professionisti impegnati in prima linea a cui non possono essere negate le tutele minime di sicurezza”.

“Oggi è necessario abbandonare qualsiasi scelta amministrativa che possa essere assunta secondo logiche di burocrazia e di risparmio piuttosto che sulla base di una efficace strategia volta al contenimento dell’epidemia in atto – si legge in una lettera che i sindacati hanno inviato al presidente della Toscana, Enrico Rossi -. Come ha chiarito, in termini di inoppugnabile ragionamento scientifico, anche il professor Romagnani, considerato l’elevata percentuale di asintomatici e tenuto conto che i rischi di maggiore diffusione si verificano in ambito ospedaliero dove i mancati o non tempestivi controlli sul personale, l’assenza di politiche legate ad una turnazione dei riposi volta a garantire una riserva di personale preservata, le indicazioni a non eseguire il tampone ai pazienti che si ricoverano per altre patologie, rischia di creare le condizioni di un default del sistema ospedaliero e una diffusione difficilmente controllabile del virus“.

L’intersindacale medica chiede dunque che ogni ospedale si faccia carico di eseguire i tamponi ai propri dipendenti a domicilio istituendo un percorso dedicato con chiare e univoche istruzioni (comprensive di numeri di riferimento dedicati); che a tutti i pazienti per cui si renda necessario un ricovero venga eseguito un tampone nasofaringeo per la ricerca del Covid-19 con successiva monitorizzazione clinica e di laboratorio. Fino a risposta negativa, dovranno essere gestiti come sospetti attraverso l’assegnazione di camere di degenza singole con previsione di adeguata protezione per il personale di assistenza; che vengano messi in atto tutti gli sforzi possibili per l’acquisto e la distribuzione di dispositivi di protezione di documentata efficacia in modo da garantire la salute della popolazione più sensibile: quella sanitaria.

Viene inoltre richiesto che venga garantita ad ogni operatore la necessaria protezione che preveda, laddove la distanza operativa non possa essere superiore al metro (visita clinica, diagnostica ecografica) la dotazione di mascherine con visiera, guanti e camici impermeabili per turno; che vengano poste in atto politiche volte ad individuare una riserva di professionisti salvaguardati mettendo a riposo per gruppi a rotazione quelli delle specialistiche non di prima linea che possono costituire un ricambio strategico in caso di diffusione del virus negli ospedali.

Si chiede infine che la Regione Toscana, che opera sul fronte dei risarcimenti per errore medico in modalità di autoassicurazione, si assuma in pieno la responsabilità di assegnare a servizi specialistici non di competenza professionisti di altre branche professionali.