Coronavirus, più di 5mila volontari rispondono alla chiamata Avis

Il presidente della sezione toscana: “Grazie a tutti, ora dobbiamo andare avanti”
Scongiurato il rischio carenza sangue in Toscana. Nelle prime settimane di marzo infatti, più di 5 mila volontari Avis hanno donato nelle strutture della regione. Una reazione ordinata, responsabile e solidale all’interno dell’emergenza Covid-19 che non si deve fermare. E’ necessario continuare a donare su appuntamento, per evitare il rischio assembramenti. Fin dai primi giorni, Avis regionale Toscana si è attivata in raccordo con Avis nazionale e in contatto costante con le altre 183 sedi locali Avis della regione per garantire un afflusso sicuro e continuo ai centri di raccolta sangue.
“Nella nostra regione come nelle altre – commenta il presidente di Avis regionale Toscana Adelmo Agnolucci – la risposta è stata massiccia e dimostra quanto il grande popolo dei donatori sia sempre pronto a dare una mano. Fra la fine di febbraio e l’inizio di marzo abbiamo registrato un calo delle donazioni, prevedibile visto il periodo dell’anno e l’emersione nella sua drammaticità dell’emergenza coronavirus. In raccordo con il Centro regionale sangue abbiamo incrementato l’impegno sul territorio, chiamando a raccolta i donatori per continuare a donare in totale sicurezza”.
Avis Regionale Toscana ha rilanciato in regione la campagna nazionale #EscoSoloPerDonare per chiedere uno sforzo responsabile a chi è in condizioni di donare sangue, plasma ed altri emocomponenti in un momento in cui è fondamentale restare a casa per interrompere il contagio. I dispositivi di sicurezza per accedere ai centri trasfusionali sono stati incrementati secondo le direttive del Centro nazionale sangue e del Ministero della salute. Andare a donare il sangue è consentito compilando l’autocertificazione, prendendo sempre appuntamento per evitare assembramenti rischiosi. Ad ogni donatore in fase di prenotazione viene fatto uno screening telefonico per accertarne l’idoneità e all’appuntamento, oltre alla consueta visita medica, viene anche misurata la temperatura corporea. Se entro i 15 giorni successivi alla donazione si manifestano sintomi influenzali, raffreddore o febbre, il Centro dove si è donato deve essere immediatamente avvisato.
“Grazie all’impegno di tutti – aggiunge Agnolucci-, volontari, dirigenti, personale dipendente e collaboratori, operatori di Servizio civile delle Avis toscane, abbiamo proseguito con grande responsabilità le nostre attività per indirizzare, prenotare e programmare le donazioni di tanti cittadini generosi. I risultati sono stati importanti: le prenotazioni hanno ripreso quota, assestandosi sui numeri dello stesso periodo del 2019 e dal 1 al 17 marzo oltre 5 mila donatori Avis si sono recati a donare, solo circa 300 in meno rispetto al 2019. Un dato positivo se si considera la situazione che stiamo vivendo”.
“Ora dobbiamo andare avanti: è fondamentale -aggiunge Agnolucci- la prenotazione della donazione per evitare assembramenti, ma anche per assicurare un afflusso costante e concordato dei donatori non solamente in questi giorni, ma anche nelle prossime settimane. Perché questa situazione durerà ancora del tempo. Avis e le altre associazioni della donazione stanno facendo la loro parte in continuo raccordo con il Centro regionale sangue e le strutture trasfusionali. Raccomandiamo quindi ancora una volta di recarsi a donare solo dopo aver prenotato: tutte le sedi Avis del territorio sono a disposizione per fissare le prenotazioni e fornire tutte le informazioni per andare a donare in totale sicurezza”.