la denuncia

Cinema, Marchetti (Fi): “In Toscana manca l’ordinanza per togliere la mascherina”

15 giugno 2020 | 15:45
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Cinema, Marchetti (Fi): “In Toscana manca l’ordinanza per togliere la mascherina”

Il consigliere si fa portavoce delle proteste dell’Anec: “Così i nostri gestori sono penalizzati”

In Toscana manca l’ordinanza per togliere la mascherina una volta seduti davanti al grande schermo“. A denunciare questa assenza è il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale Maurizio Marchetti proprio nel giorno della riapertura delle sale. Il consigliere raccoglie le preoccupazioni della sezione di Regione Anec, l’associazione nazionale esercenti cinema, preoccupata per il mancato aggiornamento delle linee guida regionali sul modello nazionale.

“Su richiesta proprio dell’Anec a livello nazionale – ricapitola Marchetti – il Dpcm sulla fase 3 dell’11 giugno scorso si occupa anche di cinema e recita. ‘Tutti gli spettatori devono indossare la mascherina dall’ingresso fino al raggiungimento del posto […] e comunque ogni qualvolta ci si allontani dallo stesso, incluso il momento del deflusso’. Dal giorno successivo le varie Regioni si sono allineate con ordinanze ad hoc di recepimento. Noi no. Qui chi va al cinema deve indossare la mascherina tutto il tempo, anche durante la proiezione sia all’aperto che al chiuso. Perché?”.

“Al ristorante giustamente per consumare i pasti una volta al tavolo la mascherina si può togliere e mangiare e fare conversazione, con conseguente emissione di droplet. Al cinema però gli spettatori fermi, zitti e distanziati devono indossarla per l’intero spettacolo – prosegue Marchetti -. Non è logico, ma soprattutto è penalizzante per i fruitori e, di conseguenza, per i gestori delle sale cinematografiche. Il Pd che governa la nostra Regione è sempre un po’ più sensibile alla tentazione del controllo sociale spinto. Ma non va bene essere più realisti del re. Anche la Toscana recepisca quindi le linee guida ministeriali realizzate col Comitato Tecnico Scientifico e lasci gli spettatori godersi lo spettacolo senza mascherina una volta raggiunta la loro poltrona. Altrimenti gli esercenti cinematografici ne risultano sfavoriti rispetto ai loro colleghi del resto d’Italia”.