La polemica

“Offese alla candidata Ceccardi”, il centrodestra lascia l’aula del consiglio regionale

30 giugno 2020 | 18:05
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“Offese alla candidata Ceccardi”, il centrodestra lascia l’aula del consiglio regionale

Su Giani gli strali dei membri dell’opposizione: “Non ci sediamo a tavolino con chi usa certi metodi soprattutto nei confronti di una donna”

Via dall’aula. “Senza l’esame preliminare del nostro ordine del giorno di condanna alla politica dell’offesa e dell’insulto praticata dal presidente del consiglio regionale, Eugenio Giani, contro la candidata governatrice del centrodestra per la Toscana, Susanna Ceccardi, mancano i presupposti per confrontarsi in qualunque dibattito“, così all’unisono, i capigruppo di centrodestra in consiglio regionale, Elisa Montemagni (Lega), Maurizio Marchetti (FI) e Paolo Marcheschi (FdI) motivano l’abbandono della seduta odierna di consiglio regionale da parte dell’intera rappresentanza del centrodestra.

“Anche a prescindere dalle questioni di genere, nella buona politica si è avversari e non nemici. Chi presiede l’assemblea toscana in quota Pd l’ha evidentemente dimenticato, utilizzando nei giorni scorsi lessico da zoo nei confronti dell’onorevole Ceccardi durante la campagna elettorale. A chi si rivolge con questi toni all’avversario politico noi non delegheremmo neppure la guida di un pullmino, invece Pd e sinistre lo hanno scelto come candidato a guidare la Regione Toscana. In assenza di una presa di distanze votata e conclamata – spiegano i capigruppo anche a nome degli altri firmatari dell’atto, ovvero il portavoce d’opposizione Jacopo Alberti, i membri dell’ufficio di presidenza del consiglio regionale, Marco Casucci e Marco Stella e i consiglieri Luciana Bartolini e Roberto Biasci – non ci sentiamo garantiti nell’affrontare il dibattito consiliare. Non ci sediamo a tavolino con chi usa metodi da odiatore, soprattutto nei confronti di una donna“.

“Bisognava che le sinistre si sforzassero, anche andando contro la loro natura a quanto sembra, di ricondurre la dialettica politica entro i perimetri del civismo e del confronto anche aspro sui temi e sui contenuti. Non so Giani e le sue sinistre di sostegno, ma noi a questo ci candidiamo: a garantire sviluppo alla Toscana e benessere ai suoi cittadini con trasporti efficienti, infrastrutture moderne, sanità allineata ai bisogni della popolazione, altro che linee di guinzaglieria. Il consiglio regionale della Toscana avrebbe avuto il dovere di mettere a tacere con espressione univoca gli haters politici. Senza questo, mancano i fondamentali”, concludono.