Sanità, a rischio il futuro di Cup e Front office. Fattori e Sarti (Toscana a Sinistra): “Sia garantita la continuità occupazionale”

In una mozione consiliare hanno chiesto alla giunta regionale di accertarsi che Reti Cns garantisca lavoro agli operatori
Il gruppo regionale Toscana a Sinistra è preoccupato per il futuro dell’attività di Cup e front office delle Asl Toscana nord ovest e Toscana sud est e per la salvaguardia occupazionale degli operatori e delle operatrici impiegati. Dal primo luglio prossimo i servizi passeranno infatti al consorzio Reti Cns, aggiudicatario della gara d’appalto indetta da Estar per conto della Regione Toscana e saranno gestiti operativamente dalla cooperativa Cooplat, che versa in gravi difficoltà finanziarie.
“Purtroppo nei passaggi d’appalto le tutele e la continuità contrattuale dei lavoratori delle imprese precedenti non sempre sono garantite ma in questo caso il rischio per gli addetti è ulteriormente aggravato dalle difficili condizioni economiche di Cooplat”, denunciano il candidato presidente della Regione per Toscana a Sinistra, Tommaso Fattori e il collega consigliere, Paolo Sarti i quali, in una mozione consiliare, hanno chiesto alla Giunta regionale di accertarsi che Reti Cns garantisca la continuità occupazionale prevista dalla clausola di salvaguardia e i diritti acquisiti del personale e siano assicurate condizioni salariali che tengano conto dell’attività svolta dando risposte a tutto il personale impegnato nelle attività di Massa Carrara, nel Cup Tel di Livorno e nel Cup di Arezzo.
“Le attività di Cup e Front office non sono attività di poco conto, rappresentano la porta d’accesso al servizio sanitario regionale. Dobbiamo anche evitare conseguenze negative per la cittadinanza, che avrebbe molte più difficoltà a prenotare telefonicamente una visita medica”, hanno spiegato Fattori e Sarti.
L’atto di indirizzo di Toscana a Sinistra impegna inoltre la Giunta a intervenire nei confronti dell’Aou di Pisa affinché sia sospeso il previsto piano di riorganizzazione che contempla la chiusura del Cup di Cisanello e l’esternalizzazione del Cup di Santa Chiara e di Radiologia 3, nonché a prevedere la reinternalizzazione delle attività di Front office e prenotazione Cup, riportandole nell’ambito dei servizi a gestione diretta del Servizio sanitario regionale, definendo un percorso di stabilizzazione dei lavoratori interessati.
“Al contrario di quanto spesso si vuole far credere, l’esternalizzazione dei servizi sanitari è una forma di precarizzazione del lavoro che neppure determina una riduzione dei costi – hanno concluso Fattori e Sarti -. Considerando l’importanza dell’attività di Cup e Front office, auspichiamo che queste attività vengano reinternalizzate quanto prima, passando a una gestione diretta da parte del Servizio sanitario regionale, prevedendo un percorso di stabilizzazione del personale”.