Paura e panico: al via il pronto soccorso psicologico per chi è positivo al Covid 19 e in isolamento

Si potrà accedere al servizio o attraverso il proprio medico curante o chiamando i numeri 050.959701 e 050.959731 dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12
Un pronto soccorso psicologico, rivolto a chi, residente nella zona pisana, si trova in isolamento domiciliare perchè positivo al Covid – 19 e ai loro familiari. La consulenza sarà telefonica. Si potrà accedere al servizio o attraverso il proprio medico curante o chiamando i numeri 050.959701 e 050.959731 dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12.
“Un supporto fondamentale perché la condizione di isolamento domiciliare può alimentare sentimenti di paura e panico”, spiega la presidente della SdS pisana Gianna Gambaccini: “
Il servizio è stato promosso dall’unità funzionale di salute mentale della zona pisana, con il supporto della società della salute, e sarà operativo già da domani (16 novembre)
Dall’altra parte del telefono psicologi, psicoterapeuti e psichiatri appositamente formati al counseling telefonico rivolto a persone che vivono una malattia infettiva e ai loro familiari che offriranno la consulenza a titolo gratuito. La risposta arriverà subito oppure entro al massimo dodici ore lasciando il numero di telefono per essere ricontattati.
“Questo servizio – spiega la responsabile dell’unità di salute mentale Barbara Capovani- nasce per ascoltare le esigenze delle persone e effettuare una rapida valutazione dei bisogni, ma anche per offrire supporto emotivo a chi si trova in isolamento domiciliare e ai loro familiari, informare sulla possibilità di usufruire dei servizi di salute mentale anche telefonicamente e, dove possibile, creare opportunità di supporto reciproco nella comunità”.
“Si tratta di un supporto molto importante in una fase di recrudescenza della pandemia come questa perché – aggiunge Gianna Gambaccini- le persone in isolamento domiciliare che hanno sviluppato la malattia possono sperimentare sentimenti di paura e panico, spesso ascoltati e supportati solo dai loro familiari più stretti che, a loro volta, vivono quotidianamente il timore dell’esposizione diretta al virus e la preoccupazione per la salute del loro familiare”