


I carabinieri hanno documentato oltre mille cessioni di cocaina e eroina per un giro di affari quantificabili in circa 15mila euro
Blitz dei carabinieri nei boschi di Monsummano alto, divenuto negli ultimi mesi luogo di spaccio di eroina e cocaina.
I carabinieri della stazione di Monsummano Terme, a conclusione di una attività d’indagine, hanno arrestato, in flagranza di reato, 4 persone che a vario titolo avevano organizzato una fiorente attività di spaccio di sostanze stupefacenti nelle zone boschive di Monsummano Alto e di Montevettolini.
L’indagine Green Hood, avviata dall’Arma nel settembre 2020, ha permesso di individuare numerosi tossicodipendenti residenti in vari comuni della Valdinievole, soliti recarsi nelle aree boschive per acquistare eroina e cocaina. Dettaglio grazie al quale i carabinieri hanno dato il via ai primi accertamenti che hanno condotto poi all’inizio di una vera e propria attività d’indagine.
L’inchiesta ha permesso di raccogliere elementi utili a comprendere il modus operandi, le tempistiche e le dinamiche delle illecite condotte realizzate nei mesi di settembre e novembre 2020. Sono stati individuati quali autori materiali dell’attività di cessione dello stupefacente un 38enne e un 42enne, entrambi di origine tunisina, mentre i due italiani arrestati, di 28 anni e di 40 anni, residenti nella Valdinievole, fungevano da fiancheggiatori, con il compito di individuare le aree rurali dove porre in essere l’attività di cessione, gestire parte dei contatti con i clienti, pianificare gli itinerari per raggiungere le aree di spaccio eludendo i controlli delle forze dell’ordine nonché fornire supporto logistico con autovetture, alloggi e viveri.
Nei due mesi di indagini sono state documentate oltre mille cessioni di stupefacenti, per un giro di affari quantificabili in circa 15mila euro. Sono state sequestrate dosi di stupefacente confezionato e pronto per essere ceduto, materiale per il confezionamento e la pesatura dello stupefacente, denaro contante frutto dell’illecita attività nonché un machete utilizzato per predisporre le zone di spaccio liberandole dalla vegetazione in eccesso.
L’attività d’indagine, coordinata dalla procura della Repubblica di Pistoia, si è conclusa dunque con l’arresto dei 4 indagati. Per uno è stata confermata la custodia in carcere, per un altro è stata disposta la custodia cautelare ai domiciliari, mentre per gli altrin due indagati è stata emessa la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza.